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Data di pubblicazione:17/01/2006
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Nuove proteste sul Torino-Milano: solo i disservizi sono puntuali
Testo dell’articolo:Giornata di ordinario disagio sul fronte ferroviario, con buona pace di chi attende il segnale della svolta ripetutamente annunciata da Trenitalia. L’ultimo episodio data a ieri mattina e riguarda il treno Pinerolo-Torino, Torino-Milano (via Lingotto e Porta Susa). Nel mirino dei passeggeri, questa volta, lo scarso numero di carrozze: tre in tutto, visto che la pilotina di coda era fuori servizio. Inevitabile la ressa di quanti, a Porta Susa, non riuscivano a salire. Altrettanto inevitabile la protesta dei pendolari, costretti al corpo a corpo per conquistare ogni centimetro delle carrozze. Invano. Dopo una trattativa con il capotreno, raccontano i protagonisti della disavventura, il treno è riuscito a raggiungere Chivasso dove è stato poi soppresso; i passeggeri hanno dovuto attendere l'arrivo di un altro convoglio per raggiungere Santhià, Vercelli, Novara, Magenta, Rho e finalmente Milano. A stretto giro di posta, la protesta del Comitato spontaneo dei pendolari sulla linea nella persona di Cesare Carbonari: «Tre carrozze sono sufficienti a trasportare 190-200 passeggeri; mediamente su quel treno il lunedì mattina viaggiano fino a Milano circa 700 passeggeri. Siamo stufi di subire disagi per colpe imputabili all'attuale politica commerciale di Trenitalia». Nella stessa ottica va letta l’umiliante odissea subìta ai primi di gennaio da Silvia De Maria, costretta su una carrozzina. Sabato 7 gennaio, stazione di Livorno, ore 16,42: la signora, dopo essersi presentata al treno con opportuno preavviso, scopre che il treno per Torino è in ritardo 55 minuti. Caricata in carrozza con l’elevatore per disabili, si accorge che non l’hanno fatta salire sul lato giusto ed è costretta a farsi trasportare al posto prenotato come un pacco. Finalmente, dopo quattro ore e venticinque minuti arriva a Torino Lingotto, la stazione dove ha richiesto il servizio per la discesa. Sorpresa: «Il treno si ferma proprio davanti al sottopassaggio e l'elevatore non riesce a fare manovra… non ci passa! La soluzione, l'unica soluzione possibile… scarichiamo a mano! Mi sento un pacco con francobollo posta prioritaria». Stesse peripezie durante il viaggio di ritorno, con l’aggiunta del bagno fuori uso. Ovviamente a Livorno del personale di assistenza non c’era nessuno. Praticamente un disastro. Nel frattempo, tra i pendolari aumenta la tensione. Il Comitato di Vercelli ritiene «completamente inadeguato» l'accordo Regione Piemonte-Trenitalia sull’abbonamento gratuito per febbraio, invita allo sciopero del medesimo, e non esclude nuove forme di protesta. Sulle barricate anche il Comitato attivo sulla linea Milano-Novara: «sciopero bianco» per il mese in corso.


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