<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:19/01/2006
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Fs, arriva "Viaggiare informati" ma "Prontotreno" non funziona
Testo dell’articolo:Genova - «Abbiamo un debito informativo nei confronti della clientela». Lo ha detto così, con garbo studiato, il presidente e amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Elio Catania. L’ammissione è arrivata al termine dell’incontro che lo ha visto confrontarsi a Roma con gli assessori ai trasporti delle Regioni italiane (per la Liguria c’era Luigi Merlo) ai quali ha promesso che il famigerato nuovo orario sarà rivisto.
Riconoscendo il debito, da uomo di conti qual è, Catania ha promesso di saldarlo in fretta: e dunque ha annunciato che nascerà una sorta di "Ccis viaggiare informati", già operativo sulle autostrade, lungo i binari della penisola. L’interregionale viene soppresso? Et voità, finalmente qualcuno lo dirà per tempo. Il locale è in ritardo? Un sistema computerizzato preciserà di quanti minuti. Mai più pendolari abbandonati sulle banchine.
In realtà, nulla di nuovo sotto il sole. In Liguria ci avevano già pensato e persino fatto le prove generali: iniziativa, una volta tanto, assolutamente lodevole. Appurato che i treni viaggiano in ritardo cronico, tanto che le ferrovie si sentono in dovere di comunicare quando sono in orario - non è una barzelletta: accade ogni giorno, sui convogli dei pendolari - ecco il servizio Prontotreno.
Il cliente, come vogliono che si chiami adesso l’utente, compone un numero telefonico e sa immediatamente: 1) di quanti minuti è in ritardo il convoglio che deve prendere; 2) dove si trovano esattamente locomotore e vagoni al momento della telefonata.
Grazie a queste informazioni, l’utente-cliente può decidere: 1) quando e se recarsi alla stazione, o piuttosto tirar fuori l’automobile dal garage o restare in ufficio a fare straordinario; 2) prendere atto del definitivo sfascio ferroviario e inoltrare, inutilmente, reclamo.
Per qualche settimana il servizio ha funzionato egregiamente. Si componeva il numero 010-25.58.777, sia da cellulare che da telefono fisso, e come spiegavano gli opuscoli di Trenitalia accadeva il miracolo: «Seguendo le istruzioni fornite dal messaggio vocale di benvenuto, sarà sufficiente digitare sulla tastiera il numero del treno richiesto e premere il tasto "cancelletto". Dal computer centrale della Direzione Regionale Liguria di Trenitalia verrà subito inviato un messaggio vocale di risposta con l’indicazione della località in cui si trova il treno e dell’orario di marcia effettivo».
Spiegano oggi, alla medesima Direzione Regionale, che «per un guasto tecnico al computer centrale il servizio non è attivo». Per aggiungere subito dopo come «stiamo lavorando alla riparazione del guasto e daremo tempestiva informazione dell’avvenuto ripristino del servizio».
In realtà, ormai da settimane, la voce elettronica si scusa: «Non ci sono informazioni sulla localizzazione del treno». Qualsiasi treno. La voce ha un’inflessione tedesca assolutamente ingiustificata, pronuncia la zeta come la parodia di un colonnello nazista: limiti dell’elettronica.
Ci sarebbe invece un bravo impiegato, alla stazione di Genova Principe, che si è sempre occupato della cosa. Aiutandosi - questo sì - con il computer, ormai da mesi forniva delucidazioni sui ritardi: «L’interregionale da Albenga? Fermo a Savona da quarantacinque minuti. L’Intercity da Milano? Ancora a Voghera, sì...».
Anche l’impiegato in questione ha dovuto capitolare. Trenitalia ha tagliato posti e lavoratori, e lui negli ultimi tempi è risultato troppo oberato per svolgere anche quel servizio.
Del resto: ieri a Principe mancava il verificatore, e le prove meccaniche se le sono dovute fare i macchinisti. Il tabellone degli avvisi era come sempre guasto, perché in attesa di un nuovo sistema che sarà pronto entro un paio d’anni non conviene riparare il vecchio (non si trovano nemmeno più i pezzi di ricambi). I treni erano quasi tutti in ritardo, dai dieci minuti in su. E sovraffollati e sporchi.
«Sulla puntualità e le pulizie - ha ammesso ieri Catania - c’è stato un deterioramento negli ultimi mesi, ma già a maggio torneranno in servizio le cinquecento carrozze fermate dopo le infestazioni di parassiti».
In realtà le Fs sono allo stremo. Gli stanziamenti pubblici risultano bloccati dalla Finanziaria e le tariffe ferme a sei anni fa, mentre l’obiettivo resta quello di limitare il disavanzo nei bilanci. Il grande equivoco sorto dopo la trasformazione dell’ente in spa - una società per azioni deve fare l’interesse dell’azionista, lo Stato cercare il consenso sociale - non è infatti mai stato risolto.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it