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Data di pubblicazione:19/01/2006
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:La domenica il treno sfreccia via, protestano i sindaci di sette paesi al confine con l’Astigiano: «Ci hanno isolati»
Testo dell’articolo:ALESSANDRIA - Dopo i pendolari adesso insorgono anche i viaggiatori della domenica. Sono quelli che nei giorni festivi erano soliti partire dalle stazioni di Solero, Felizzano, Quattordio, Masio, Rocchetta Tanaro, Cerro Tanaro e Castello d’Annone per raggiungere Alessandria o Asti. Protestano perché il treno di domenica e nelle altre festività ora non ferma più. Non sono previsti servizi sostitutivi. I viaggiatori arrabbiati, alcune centinaia, sono soprattutto anziani o giovanissimi. In loro favore un esposto dei sindaci. «E’ inaccettabile la scelta di Trenitalia». Spiegano i sindaci Maria Teresa Guaschino (Solero), Gino Polastri (Felizzano), Mario Sillano (Quattordio) e Pio Perfumo (Masio): «Non tutti sono muniti di mezzi propri per spostarsi ed esiste il codice etico delle Ferrovie dello Stato che afferma come “il gruppo orienti la propria attività alla soddisfazione ed alla tutela dei propri clienti”. A questo punto per evitare il completo isolamento di parte delle nostre comunità ed incentivare l’utilizzo del treno, chiediamo venga ripristinato un adeguato servizio anche nei festivi». Intanto non passa giorno che i pendolari non lamentino disservizi. «Questa settimana abbiamo viaggiato malissimo». Lo denunciano i pendolari del Comitato Voghera Stradella-Milano che sottolineano in particolare di essere costretti a viaggiare stipati sui treni composti da un numero di carrozze insufficienti. «Il treno 2514 - dicono - dovrebbe averne 6 doppie, invece ne ha 2 doppie e le altre a piano unico, con due o tre senza riscaldamento. Altro problema segnalato è il fatto che la mezz’ora di ritardo a Casale viene conteggiata da Trenitalia come 10/15 minuti». Secondo Roberto Rossi, pendolare della Casale-Vercelli-Milano, è perchè il tempo d’arrivo è calcolato da Trenitalia all’ultimo semaforo che dista alcuni chilometri dalla stazione. Si profila infine un’alleanza fra pendolari e sindacati contro i disservizi delle Ferrovie. Anche se per realizzarsi sarà necessario che fra i due interlocutori siano superati alcuni elementi di contrasto. L’idea è stata lanciata dalle organizzazioni sindacali dei trasporti che hanno preannunciato di voler avviare contatti con i vari comitati pendolari del Piemonte per definire «azioni comuni» per protestare contro l’ormai disastrosa qualità del servizio di trasporto ferroviario passeggeri e per il degrado che sta caratterizzando il gruppo Fs. I ferrovieri del Piemonte hanno indetto uno sciopero di 24 ore a partire dalle 21 del 26 gennaio. «Sarebbe utile tenere un incontro - dice Gianni Trovato, della Fil Cgil - il sabato precedente allo sciopero, invitando la stampa». Un tentativo di coalizzarsi che i pendolari apprezzano, però puntano il dito sui cattivi atteggiamenti che a volte tiene il personale viaggiante e delle stazioni nei loro confronti. «I danni che sopportiamo quotidianamente - dice il presidente dell’Associazione pendolari novesi, Riccardo Leardi - sono spesso amplificati da un comportamento a dir poco scarsamente professionale dei ferrovieri. Inoltre lo scorso 13 gennaio si è svolta l’assemblea dell’Apn e nessun sindacato, nonostante fosse stato puntualmente invitato, ha partecipato con un proprio rappresentante. L’Associazione pendolari novesi non presenzierà all’incontro di sabato».

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