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Data di pubblicazione:30/01/2006
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Testore: «Altro che disastro. I treni hanno funzionato»
Testo dell’articolo:ROMA. «Abbiamo garantito le comunicazioni tra il Nord ed il Sud del paese, altro che disastro!». Dopo la due giorni «di fuoco» causata dalle nevicate record di giovedì e venerdì l’amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Testore, presenta il suo bilancio dell’emergenza. E questa volta si autoassolve. «Certo - ammette - sappiano bene che ci sono sempre margini di miglioramento, ma in questa situazione le Ferrovie hanno assolto al loro compito. Siamo stati sottoposti ad una sollecitazione molto forte e abbiamo risposto. E questo lo dico non tanto per me, ma per le decine di migliaia di lavoratori che in questi giorni, anche di notte, si sono prodigati con tanta dedizione per far fronte all’emergenza».

Scusi ingegnere: ma se la neve blocca autostrade ed aeroporti, la gente dalle Ferrovie non si aspetta che vengano ridotte le corse, ma semmai il contrario.
«Non entro nel merito di quello che è successo ad autostrade e aerei, per quanto ci riguarda dico che abbiamo lavorato duro, eccome. Sabato ero nella nostra sala operativa di Torino, a Porta Nuova, ed ho visto la gente lavorare molto intensamente, in una situazione di grande difficoltà, con grande professionalità e con grande dedizione. Per cui parlare di “disastro dei treni” non risponde al vero».

I fatti confermano il contrario...
«È una situazione che va vista in un contesto più complessivo. È chiaro che se parliamo di Piemonte, Liguria e Lombardia e di un pezzo dell’Emilia in questi giorni siamo stati in una situazione molto difficile. A livello nazionale, però abbiamo fatto girare 7500 treni ogni giorno, impiegando più o meno 8000 vetture e circa 650 locomotive ed il 90% di questi treni ha circolato normalmente. Se invece guardiamo al Piemonte, una regione dove abbiamo avuto particolari difficoltà ambientali, va detto che nella sola giornata di venerdì abbiamo fatto circolare 610 treni e nonostante il maltempo ben l’80% è arrivato con ritardi inferiori ai 15 minuti. In Lombardia con 1100 treni che hanno circolato questo dato è pari al 66%, mentre in Liguria i treni sono stati circa 290 ed anche qui l’80% dei convogli è rimasto entro il tetto dei 15 minuti di ritardo. Sia venerdì che sabato in queste zone abbiamo trasportato 70-80 mila persone con i treni nazionali e internazionali ed altre 250 mila persone coi regionali. Più di 300 mila persone al giorno in questo quadrilatero della neve hanno insomma avuto un treno a disposizione, oppure un pullman sostitutivo, che li ha portati a destinazione con una puntualità discreta. Le 10 mila e più persone che hanno lavorato in queste regioni, tra macchinisti, manovratori, personale di bordo, e gli uomini di Rfi con cui abbiamo lavorato in sale operative comuni, hanno fatto un lavoro notevole. Possiamo fare di meglio? Certamente sì, ma non si parli di disastro».

Ed il caso limite delle 11 ore di ritardo del Milano-Parigi come le spiega?
«Premesso che la Svizzera ha chiuso i valichi e tutti i nostri treni si dovevano fermare a Domodossola creando ritardi su tutta la linea, va detto che questo disguido ha riguardato al massimo una trentina di persone che sono volute rimanere a tutti i costi sul treno anche dopo che si era guastato. Se a Serravalle, come era stato loro suggerito, avessero preso il locale che stava arrivando sul binario a fianco il loro ritardo si sarebbe limitato ad appena due ore».

Però, scusi se insisto, ma l’opinione pubblica tutto questo sforzo non mi sembra che l’abbia colto.
«A supporto di questa percezione si porta il fatto che abbiamo ridotto una serie di collegamenti. Ma le riduzioni, in un piano programmato di emergenza, sono provvedimenti che qualsiasi gestore di reti, in Italia e all’estero, prende in questo tipo di circostanze: a fronte di situazioni climatiche particolarmente avverse si cerca di intervenire in anticipo per evitare che le linee diventino meno fluide e complichino ancora di più le cose».

Solo in Piemonte sabato era stata annunciata la cancellazione di 50 regionali che poi però sono saliti a 130. Per quale motivo?
«Perché bisogna tener presente che nel nostro parco di carrozze e di locomotive abbiamo alcune famiglie molto “sensibili” a questo tipo di condizioni climatiche. Sono locomotive più vecchie che di fronte a nevicate molto forti non possono circolare. Anche su questo però stiamo lavorando: o per sostituirle o per dotarle di dispositivi più moderni».

Adesso però, nonostante l’emergenza sia passata, cancellate 18 Eurostar su 132. Qui non è più questione di treni vecchi, o no?
«È vero. Ma anche gli Eurostar, a loro volta, si dividono in diverse famiglie e quella più anziana dispone di minori protezioni. Anche su questo stiamo intervenendo, ma anche gli Eurostar, dopo giornate così difficili e sollecitazioni tanto feroci, esigono una manutenzione straordinaria. Dobbiamo rimetterli nelle condizioni migliori per evitare poi che si fermino per periodi magari più prolungati».

Ma le nevicate di questi giorni, dal vostro punto di vista, sono state davvero tanto eccezionali?
«Si è trattato di un evento certamente eccezionale, come non si verificava da anni, oltre che per l’intensità senz’altro per la durata. Un conto, infatti, è tener fronte ad una situazione del genere per 12 o 24 ore ed un conto è arrivare a 48 o magari 72 ore: quando cadono 50 centimetri di neve, occorre spalarla, trasportarla e qualsiasi operazione sulle linee diventa molto difficile».

Altra questione delicata: le informazioni all’utenza. Anche in questa volta proteste ovunque con call center intasati, computer bloccati quando si trovava la linea libera, personale viaggiante non sempre all’altezza delle situazioni, caos nelle stazioni.
«È vero, c’è moltissimo da fare anche su questo punto, tant’è che abbiamo in corso un lavoro molto intenso sulle sale operative che dovrebbe terminare entro marzo. Però devo anche dire che personalmente sono stato in contatto con diversi capitreno, anche in circostanze molto difficili, e da parte del nostro personale ho sempre trovato una grande volontà di comunicare. Quanto alle stazioni le do una cifra: solo a Milano venerdì scorso a causa della chiusura della aeroporti in Centrale si sono riversati 25 mila passeggeri in più. La stessa cosa, con numeri ovviamente diversi, si è verificata a Torino e Genova».

L’allerta meteo è terminato venerdì, voi però sconterete ancora per giorni la nevicata record...
«Ne risentiranno solo alcune tratte dell’Eurostar. Per quanto riguarda i regionali, invece, contiamo di rientrare rapidamente nella normalità non fosse altro per il fatto che disponiamo di molto più materiale e che quindi è più facile far fronte agli eventuali guasti. Ed anche per gli Eurostar chiediamo solo qualche giorno di pazienza per rientrare in una normalità sana il più presto possibile».

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