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Data di pubblicazione:31/01/2006
Fonte:Libertà.it
Titolo dell’articolo:La folgorazione dell’assessore Peri
Testo dell’articolo:Apprendo dalle pagine di Libertà e dal TGL di Telelibertà, che l’assessore regionale Peri, folgorato come il biblico Paolo sulla via di Damasco, (pardon, di Piacenza) o, più prosaicamente, colpito dalla stessa luce che abbaglia il buon John “Joliet Jake” Belushi durante il sermone del “reverendo” James Brown nel celeberrimo film “The Blues Brothers” , ha deciso di dare a Trenitalia i cosiddetti “otto giorni” di una volta, nel caso specifico diventati quindici.
Mi domando semplicemente se per arrivare a tale decisione non siano bastati i puntuali resoconti dei pendolari sui continui “inconvenienti” (eufemismo) che la scellerata firma da lui apposta sul contratto di “servizio” (altro eufemismo) con Trenitalia hanno avallato, o se invece siano stati sufficienti i 15 minuti di ritardo accusati dall’Intercity da lui utilizzato l’altro giorno per venire a Piacenza. In entrambe le ipotesi, stupisce che si voglia attendere ancora prima di disdettare quanto sciaguratamente firmato, per fare continuare per altri 15 giorni un disservizio che costa a noi cittadini emiliani la “modica” cifra di 72 milioni (!) di euro l’anno...
Se veramente voleva convincersi che non è necessario attendere oltre, o se qualcuno gli ha fatto credere che 15 giorni di febbraio possano consentire alle FS di cambiare l’andazzo, gli sarebbe bastato, al nostro assessore emerito, viaggiare con il sottoscritto anche in questa settimana appena passata... 55 minuti di ritardo tra andata e ritorno sulla tratta Piacenza-Milano in tre giorni, cui si devono aggiungere le 2 ore di ritardo di giovedì 26 e le 2 ore e 20 minuti di venerdì 27... Infatti, se Libertà descrive molto bene l’odissea dei viaggiatori partiti con l’IR Milano-Bologna delle 18,20 (ero anch’io su quel treno, ed ero arrivato in Stazione Centrale a Milano nel caos più totale) alle 17,30, con la speranza di prendere il primo treno utile che fermasse a Piacenza, partito poi alle 18,50.
Aggiungo, per completezza del resoconto, totale assenza di informazioni diramate a mezzo altoparlante sul treno, ed assenza del personale, nonchè, tanto per puntualizzare in termini di sicurezza, almeno due porte automatiche con il cartello “non utilizzabile”, nonchè una terza legata all’esterno con del nastro adesivo !) stessa sorte mi era toccata il giorno prima, giovedì 26, stesso treno. Con l’aggravante che il treno era “morto” a Lodi, già in ritardo, per “decesso” (cause ignote) del locomotore. In un caos infernale, tra centinaia di viaggiatori, pendolari e non, infreddoliti ed inferociti, insulti all’indirizzo dell’Ufficio Movimento che non riusciva a movimentare alcunchè nè tantomeno riceveva da Milano lumi in merito, e continuava a diffondere annunci fuorvianti su treni in arrivo, fermate straordinarie e spostamenti di binari, tentativo di rissa, con la Polizia Ferroviara che pensava bene di prendersela con chi urlava (i pendolari) giungendo al punto di volerli accusare di “resistenza a pubblico ufficiale”, ci è toccato scendere per spostarci su di un treno in arrivo, anch’esso in ritardo (Regionale per Mantova, per cui a Codogno si sarebbe dovuti scendere di nuovo), che non ci poteva ospitare tutti, per cui si è dovuto attendere (mentre come al solito transitava, quasi a sbeffeggiarci, un Eurostar) il successivo Regionale per Piacenza, che su carrozze gelide (ergo, temperatura esterna 0 gradi - nevicava- temperatura interna equivalente) ci ha depositato alla stazione di Piacenza alle ore 20,15... Per i viaggiatori con percorrenze superiori, affidarsi al buon Dio...Che non mi si venga a raccontare che il tutto sia da ricondurre alle nevicate di quei due giorni, perchè l’equazione: piove: governo ladro= nevica: treni allo sbando, non può reggere.
Il treno è considerato l’unico mezzo che in caso di precipitazioni nevose non risente dei problemi che invece bloccano e ritardano i trasporti terrestri ed aerei, ed i problemi manifestati sono gli stessi, ripetuti in maniera regolare nel tempo e non riconducibili alle cause meteorologiche.
Quanto piuttosto al materiale rotabile ormai fatiscente, senza manutenzione periodica, ed all’assenza dei controlli di routine che dovrebbero essere effettuati in arrivo ed in partenza. I treni arrivano in ritardo e, senza essere verificati nè tantomeno puliti, ripartono con altrettanto ritardo.
Il caso eclatante dell’Eurostar bloccato l’altro ieri per 14 ore a Fidenza, e la notizia che da ieri ne verranno soppressi 18 perchè, “poverini” loro, non reggono una nevicata, (erano senza cappotto e sciarpa di lana?) la dicono lunga sul materiale e sulla manutenzione del vanto delle nostre FS.
Non oso immaginare che cosa succederà quando quegli stessi miliardari convogli saranno in esercizio sulla TAV tra Milano e Piacenza (tratta della quale noi pendolari non beneficeremo, nè direttamente, nè indirettamente) ove non ci sono stazioni intermedie...La Pianura Padana non ha notoriamente d’inverno il clima dei Caraibi.. Mi sia consentito un ultimo appunto: in tutto ciò dove sono Reggi e Boiardi ?
Il primo alle prese con la causa al TAR per le partite al sabato della serie B (sono altri i problemi importanti, glielo dice un abbonato al Piacenza Calcio !) aborre l’uso dello stesso mezzo per noi pendolari ed il secondo, alle prese con la popolarità sotto i tacchi (così dicono i sondaggi...) preferisce che la sua amministrazione si occupi di fare ammazzare le capre della Parcellara (che da trent’anni se ne stavano lì e non davano fastidio a nessuno)...
Entrambi indicono, visto che ci sono molto vicini nei pensieri e nelle opere, le riunioni aperte, ieri, dei rispettivi consigli alle 15 ed alle 17, naturalmente quando i pendolari sono al lavoro e comunque non riuscirebbero ad essere presenti (semprechè ci siano treni) se non prendendo ferie o permessi ...Un grazie di cuore, anche per non avere pulito il parcheggio di viale Sant’Ambrogio...

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