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Data di pubblicazione:31/01/2006
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Treno contro un masso, strage sfiorata: pioggia e gelo hanno causato la frana finita sui binari ieri mattina a Bagnasco
Testo dell’articolo:BAGNASCO - «Un forte colpo, il treno sobbalza, poi vibrazioni per alcuni secondi. E siamo fermi. Un centinaio di metri dietro di noi una massa di roccia pericolosamente sporgente sui binari, impossibile da evitare». E’ stata sfiorata la tragedia ieri in Valle Tanaro dove il treno 4538, atteso alla stazione di Ceva per le 7.30, ha cozzato contro un masso, senza deragliare. La «littorina» del Ceva-Ormea in corsa verso valle, in prossimità di Bagnasco, appena superata la cava (tratto non rettilineo e con visibilità a corta distanza), ha colpito un masso, trascinandone via una parte. Nessun ferito tra i venti studenti. Danneggiato il motore del treno che è poi stato rimosso. Racconta uno degli studenti di Garessio: «Il rumore è stato lungo, come una leggera scossa di terremoto, ma non ha provocato panico. Quando il treno si è fermato, il controllore è venuto a tranquillizzarci e a spiegare l'accaduto. I carabinieri di Garessio e Bagnasco, con l'aiuto dei mezzi Fs, ci hanno aiutati a scendere da una scarpata sulla Statale, dove è arrivato un bus per portarci a scuola». La maggior parte erano diretti all'Istituto tecnico-commerciale cebano: «Non ci sono stati problemi, nessuno si è ferito, solo un po' di ritardo», ha confermato il preside Sandro Castagnino. Sul posto è intervenuta una squadra delle Fs per ha le operazioni di ripristino. «La roccia, tra i 5 e 7 sette metri cubi, si è staccata dalla parete dopo il passaggio del treno delle sei diretto a Ormea. Fortunatamente i massi non hanno invaso del tutto i binari». Una diversa sporgenza del masso e difficilmente il treno sarebbe riuscito a fermarsi senza deragliare con il rischio di finire sulla Statale 28 che costeggia i binari un metro più in basso. Per liberare la linea la squadra specializzata ha impiegato l’intera mattinata. Una motrice ha trainato a Ceva il locomotore fuori uso. Poi con altri due mezzi, è stato ripulito e messo in sicurezza tutto il tracciato. Uno dei tecnici dice: «Con questo tempo, l'acqua si è infiltrata e gli sbalzi di temperatura hanno fatto il resto. È un fatto raro, in realtà, ma poteva andare peggio». Il distacco di massi è normale per questa roccia «calcareo-dolomitica» sensibile alle escursioni termiche per la sua struttura «fratturata», friabile. Le Ferrovie non hanno ufficialmente commentato l’episodio. Il personale addetto alla manutenzione della linea sostiene che «queste pareti di roccia vengono monitorate molto attentamente e di continuo e le parti a rischio vengono stabilizzate» precisano. Quattro le corse annullate ieri. Alle 16,43 da Ceva è ripartito il treno alla volta dell’alta Valle.

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