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Data di pubblicazione:01/02/2006
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:S’inaugura la metro ed è assalto alla diligenza
Testo dell’articolo:TORINO - Arriva il treno, scatta la corsa all’invito. Il treno è quello del metrò, sospirato da più di mezzo secolo e fra una manciata di giorni atteso allo storico traguardo. L’invito, ambitissimo, serve per guadagnarsi un posto nel viaggio inaugurale: un’occasione da non perdere per dire «io c’ero», tanto più che la presenza dei «big» di turno promette di trasformare l’evento in un’appetitosa passerella.

Basti dire che il numero delle personalità già invitate questo sabato per godersi in anteprima la corsa ufficiale della metropolitana - da Porta Susa a Fermi e ritorno, con discesa alla stazione Massaua - ha raggiunto quota 2 mila. Duemila vip muniti di cartoncino («Abbiamo il piacere di invitarLa...»), con quel che ne consegue in termini di moltiplicazione dei treni: tra i 7 e i 10, ciascuno composto da quattro carrozze.

Stando a Gtt, questi sono gli invitati e questi restano. Ma alla fine il numero potrebbe lievitare ancora un pochino visto che c’è chi sgomita per essere della partita ed aggiudicarsi l’inquadratura delle telecamere.

Se è il caso, rispolverando l’italianissmo «Lei non sa chi sono io», o affidando la consegna a tenaci segretarie: «Il dottore ci terrebbe davvero ad essere presente...».

Anche così, ce n’è abbastanza per obbligare gli addetti stampa a complesse acrobazie nel tentativo di scongiurare incidenti diplomatici sul modello di quello verificatosi a settembre, durante il viaggio «ufficioso» del metrò non ancora rifinito. Allora il mancato invito del viceministro Martinat (Trasporti) suscitò polemiche.

«È vergognoso che il Governo non sia stato invitato», accusò Agostino Ghiglia, An. Nemmeno il diretto interessato la prese bene. «Forse Regione e Comune hanno deciso di finanziare la metropolitana facendo a meno delle risorse del governo», buttò lì l’onorevole con finta nonchalance.

Ci volle l’intervento del sindaco per disinnescare la mina. «Al momento dell’inaugurazione tutti quelli che hanno contribuito al successo dell’opera saranno presenti», tagliò corto Chiamparino. Ora quel momento è arrivato.

Questa volta Martinat è stato invitato. Così pure il ministro Lunardi (Infrastrutture-Trasporti) e il sottosegretario Bricolo (proprio ieri ha annunciato che la Commissione interministeriale competente ha dato l’«ok» all’apertura del metrò torinese). Da Gtt confermano la presenza di altri supervip: Friedrich Smaxwil, vice presidente «Siemens Transportation Systems», il gruppo che ha realizzato i treni nello stabilimento di Praga; Philippe Citroën, presidente Systra e discendente della dinastia della omonima casa automobilistica.

Ancora in forse la presenza di Madame Anna Marie Idrac, presidente della «Ratp» di Parigi, il metrò della capitale. Chissà che non facciano capolino i sindaci di Roma e Milano. Di rigore Chiamparino, Bresso e Saitta. Idem per gli assessori ai Trasporti di Regione, Provincia e Comune. E via così, in un lungo elenco di sindaci, consiglieri, direttori generali, amministratori delegati. Troppi pezzi grossi per un treno solo.

Il che apre altri problemi: come piazzarli nei vari convogli? A chi spetta il privilegio della carrozza di testa? La diplomazia è al lavoro. La buona notizia è che domenica, al più tardi lunedì, le porte della metropolitana si apriranno alla restante umanità.

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