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Data di pubblicazione:03/02/2006
Fonte:La Stampa edizione di Biella
Titolo dell’articolo:Biella, «Treni sporchi e ancora freddi»
Testo dell’articolo:BIELLA - «Stiamo ormai toccando il fondo: quella che sta finendo è una settimana di ordinaria follia». Parola di Alessandra Morino, del Comitato pendolari, che sta ormai compilando un bestiario quotidiano delle ferrovie. Che è successo? «Lunedì mattina il diretto per Torino aveva 20 minuti di ritardo; la sera il diretto per Biella era pieno all’inverosimile (infatti alcuni di noi si sono seduti in prima classe)». Nel pomeriggio, per una mancata coincidenza, «chi è partito alle 16 da Torino è giunto a Biella alle 18.10». Martedì mattina, tanto per cambiare, il diretto è freddo: «Ma anche lurido - incalza la rappresentante dei pendolari -: i sedili, che dovrebbero essere azzurri, sono di colore marrone, e li abbiamo anche fotografati». La sera altri 20 minuti di ritardo. Mercoledì il treno da Torino delle 18,30 è partito invece con 40 minuti di ritardo: «Non sono state fornite spiegazioni, come sempre, e per finire ieri mattina sul diretto c’erano ancora carrozze al freddo». Che i treni siano nel caos lo dimostrano anche le notizie buone. Per giorni s’è temuto che il treno delle 18,30 venisse anticipato alle 18,10, diventando inutile per quasi tutti i pendolari. Ci fu un incontro a Torino, e la settimana scorsa, come aveva chiesto la Provincia, Trenitalia ha annunciato che il treno sarebbe stato posticipato di 5 minuti. «Ora - aggiunge Alessandra Morino - ci hanno nuovamente comunicato che lo spostamento non ci sarà. Rimane l’orario di sempre, con partenza alle 18,30 da Porta Nuova. A pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo orario s’è deciso di non fare nulla. Prima Trenitalia aveva fatto terrorismo psicologico (con i pendolari preoccupati di non riuscire a prendere il treno se fosse stato anticipato alle 18,10), e adesso è tutto rientrato. Ennesima presa in giro, anche perché per partecipare all’incontro del 15 dicembre, noi pendolari abbiamo chiesto un permesso dal lavoro».

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