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Data di pubblicazione:06/02/2006
Fonte:Sole 24 ore
Titolo dell’articolo:La Regione punta a valorizzare il patrimonio ferroviario dismesso: al Piemonte vecchie stazioni e linee Fs
Testo dell’articolo:Il Piemonte punta all’acquisto, al recupero e alla valorizzazione anche turistica delle vecchie stazioni, delle linee e degli immobili dismessi o inutilizzati dalle Ferrovie dello Stato e dalle ferrovie in concessione: un immenso patrimonio che in parte potrebbe essere venduto e che, se non viene riconvertito, rischia un rapido degrado. Il proposito è diventato legge con l’approvazione, da parte del Consiglio regionale nella seduta dello scorso martedì 24 gennaio, del Ddl n. 37 «Conservazione e valorizzazione sociale delle linee e degli immobili ferroviari dismessi o inutilizzati», presentato il 14 giugno 2005 dai primi firmatari Claudio Dutto (Lega Nord) e Rocchino Muliere (Ds).
Per rendere possibile il recupero delle risorse ferroviarie in vendita, la nuova norma legislativa mette a disposizione un milione di euro annui per il triennio 2006/2008, con le risorse finanziarie stanziate all’interno dell’Upb n. 26022 (Trasporti – Viabilità e impianti fissi – Titolo II – Spese di investimento) del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2006 e del bilancio pluriennale per gli anni 2006/2008. Gli immobili ex Fs che verranno acquisiti dalla Regione saranno affidati gratuitamente ai Comuni al cui territorio appartengono. Toccherà alle amministrazioni municipali presentare piani di recupero per gli stabili o per le aree acquisite che dovranno essere valutati dalla Giunta regionale sulla base di un apposito regolamento. Per quanto riguarda, invece, l’acquisizione delle linee ferroviarie, la Regione potrà condurre direttamente l’opera di recupero oppure potrà decidere di affidarle in concessione a enti, associazioni o al Museo Ferroviario Piemontese, istituito con la legge regionale 45/1978. L’obiettivo primario nella riconversione delle linee sarà quello di mantenerne intatto il tracciato e di adibirle a usi che consentano il mantenimento dell’armamento, l’esercizio saltuario di treni storici o turistici e il transito di cicli ferroviari: nel caso in cui, però, risultasse impossibile o antieconomico sfruttare le linee per uso turistico, queste ultime potranno essere riconvertite per la realizzazione di piste ciclabili oppure per altre attività di pubblico interesse. Anche in questo caso toccherà all’amministrazione regionale la valutazione dei piani di recupero. Una volta valutati i piani di recupero e gestione, la legge prevede, inoltre, che la Giunta regionale definisca, con propria deliberazione, previa acquisizione del parere della Commissione consiliare competente, un programma annuale di acquisizioni di linee ferroviarie dismesse e di fabbricati ferroviari dismessi o inutilizzati, anche per arrivare a una conoscenza più definita del reale patrimonio ex Fs presente in Piemonte.

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