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Data di pubblicazione:06/02/2006
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Treni, adesso il disagio costa più caro
Testo dell’articolo:VIAGGIO Torino-Modena con treno intercity plus, prima classe, 28,94 euro per tre ore in orario. Ritorno Modena-Torino, stesso percorso, stessa classe, 44 euro per 3 ore e 16 minuti. Un euro in più per ogni minuto in più, per compiere lo stesso viaggio nel medesimo giorno. La spiegazione di questo mistero delle Ferrovie italiane sta nella nuova organizzazione «decentrata»: ha rivoluzionato orari e percorrenze dei treni, a scapito delle tasche e del tempo dei viaggiatori. All'andata, infatti, la presenza di un intercity plus (per altro più caro di un normale intercity) autorizzato a superare i confini regionali porta direttamente (consueti ritardi a parte) a Modena, senza cambi. Al ritorno, niente intercity plus, ma un incastro tra un treno che ferma a Piacenza e un Eurostar che conduce a Torino, con conseguente allungamento del tempo di viaggio e un aumento del 55% del prezzo del biglietto. Se poi si perde la coincidenza a Piacenza, per i consueti ritardi, anche la durata del viaggio, e non solo il suo prezzo, aumenta di oltre il 50 per cento. Ovviamente questo non avviene solo nella tratta Torino-Modena, ma dappertutto, in giro per l'Italia. Una trovata geniale l'aumento surrettizio del biglietto tramite spezzettamento del viaggio con conseguente allungamento dello stesso. Uno scandalo che giunge dopo i convogli sporchi - per inciviltà dei viaggiatori ma anche per scarsità di passaggi degli addetti alle pulizie - i ritardi sistematici, le porte dei vagoni che non si aprono, i bagni irrimediabilmente chiusi o inagibili. In fondo, perché lamentarsi? Il cambio forzato consente a tutti di provare l'ebbrezza dell'Eurostar. L'esperienza varrà pure una manciata di minuti in più al modico prezzo di un euro l'uno. E se si perde la coincidenza, prima o poi ci sarà sempre un altro treno. Sarebbe bello se i contendenti nella campagna elettorale ogni tanto scendessero dall'empireo degli insulti reciproci e del pensoso dibattito su chi è il più bello del reame e si occupassero anche di queste minuzie. Che incattiviscono, chissà perché, i normali cittadini.

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