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Data di pubblicazione:06/02/2006
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:«La valle Roja è dimenticata dai francesi»
Testo dell’articolo:«Lei è il primo cliente della giornata che paga in contanti. Si stupisce? La frana a Breil ci ha praticamente isolati: all’ufficio postale proprio qui davanti hanno finito “l’argent” e la prima banca è dall’altra parte del blocco stradale, impossibile raggiungerla. Stamani ai pochi che sono venuti in negozio ho consegnato quanto hanno acquistato e ho segnato l’importo su un quaderno. Salderanno il conto non appena si potrà andare a Breil». Alle 12,15 Jacomine Locatelli, all’epicerie di Fontan, offre un flash di quanto sta vivendo l’alta valle Roja. Da 4 giorni Tenda, San Dalmazzo, Fontan e Saorge sono raggiungibili soltanto dall’Italia. La frana a La Giandola, 3 km a monte di Breil, ha messo ko strada e ferrovia Cuneo-Ventimiglia. «Sono in pensione - racconta la donna -, ma oggi sono qui a dare una mano a mio figlio: è partito presto per andare a fare rifornimento di generi alimentari a Nizza. Ha dovuto passare da Cuneo e Savona, 4 ore di viaggio all’andata e altrettante al ritorno». A Fontan come negli altri paesi della valle c’è incertezza sui tempi di riapertura della «route» e soprattutto abitanti e commercianti sono esasperati: «Da queste parti non passa più nessuno: guardi in strada. E’ così da venerdì - dice Luc Fioretti, del negozio di articoli sportivi Stelle Alpine, a Tenda -. Immagini se in una domenica di sci avremo avuto il tempo dedicarci a riordinare scaffali e magazzino. La strada chiusa per noi significa una valle vuota: niente liguri, niente nizzardi diretti a Limone e pochi i cuneesi che passano il Tenda. In questa situazione davvero incredibile l’unica fortuna è che siamo alla vigilia delle Olimpiadi e certamente saranno accelerati i tempi per riaprire la route. Altrimenti il rischio era di dover rimanere isolati anche per un mese. Queste terre sono dimenticate: i politici francesi preferiscono si investa in altre zone del dipartimento. Forse perché altrimenti la gente sceglierebbe sempre più Limone per lo sci. Una cosa, poi, non riesco a capire: perché l’altra sera, nonostante il rischio di nuovi smottamenti, hanno lasciato passare un pulmino di ragazzi che tornava da Mentone. Dicono che a La Giandola c’è pericolo, ma vista questa deroga perché non autorizzano il passaggio ai residenti evitando viaggi di 4 ore per andare a Nizza?». A Tenda c’è chi ormai alle interruzioni di strada e ferrovia ha fatto l’abitudine: «Ogni 3-4 anni - dice Silviane Moreau, della librairie «Aux Merveilles» - dobbiamo subire questi stop a causa di frane e smottamenti. Qui molti nizzardi hanno seconde case e in questi giorni sono tutte chiuse. Per non parlare di chi in questo periodo passa in valle per andare a Limone. Sono diventata fatalista. In Francia si pensa a migliorare le comunicazioni in altre valli. I grandi cantieri su questa strada sono stati fatti soltanto dagli italiani». A Fontan, San Dalmazzo e Tenda, ieri, si sono susseguite molte voci sulla riapertura parziale della route departemental 204: senso unico alternato da mercoledì o giovedì. «Il senatore Balarello - dicono Michele e Janne Benedetto della boulangerie nel centro di Tenda - ci ha telefonato annunciando che martedì, a ore ben precise, a Breil sarà permesso il transito ai residenti che devono spostarsi per lavoro. Il treno? Ci vorranno 3 settimane. Per gli acquisti noi andiamo a Cuneo e Borgo S. Dalmazzo dove comperiamo farina e materie prime per focacce, pizza e dolci. Con questo nuovo stop ci sentiamo dimenticati dalla Francia. Se la frana fosse caduta a Isola 2000 o Auron in due giorni l’avrebbero liberata». Anche al di là del blocco, a Breil, c’è malumore: «Sabato a Fanghetto è caduta una frana - dice il sindaco Joseph Ghilardi -. Gli italiani sono stati rapidissimi. Sono intervenuti con le ruspe e accertato che non c’erano nuovi pericoli stamani (ieri ndr) hanno riaperto la strada. Purtroppo in Francia dopo un’ora non erano ancora stati tolti i divieti. Ho provveduto personalmente».

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