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Data di pubblicazione:08/02/2006
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Novi Ligure: ritardi e treni freddi ogni giorno
Testo dell’articolo:Novi Ligure - L’odissea per i pendolari novesi continua senza sosta: i disservizi e, soprattutto i ritardi ormai sono diventati routine. Informazioni sbagliate, treni riscaldati malamente, sporcizia sono poi il contorno dei viaggi pieni di ritardi verso Genova o per Novi. Il via alll’ennesima settimana “nera” già lunedì quando il Regionale 11207 proveniente da Torino è arrivato alla stazione di Brignole con 50 minuti di ritardo. «La cosa più scandalosa - dice il presidente dell’Associazione pendolari novesi Riccardo Leardi - è, non solo il ritardo ma il fatto che andando a consultare il sito web che riporta l’andamento dei treni (...) fino alle 15,45 in riferimento al Regionale 11207 veniva riportato un ritardo di soli sette minuti. Mi chiedo se è un caso».
La settimana peròè cominciata male anche per i novesi che hanno viaggiato sul convoglio 11205 proveniente da Alessandria delle 6,20.
Il treno che parte dal capoluogo prima è stato annunciato con 10 minuti di ritardo alla stazione di Novi, poi una volta ripartito ha dovuto effettuare una fermata più lunga del previsto al Mignanego. Motivo: il surriscaldamento dei freni dell’ultima carrozza che emanava un forte odore di bruciato. L’elenco dei disservizi però continua aggiornato di continuo dai pendolari delle diverse linee: a coloro che sono saliti sul treno delle 7,03 da Novi per Genova è andata peggio. «Quando è stato annunciato il ritardo del treno delle 7,03 da Novi - commenta Deborah Dall’Olmo - non sapevamo ancora che la nostra odissea doveva ancora iniziare. Un paio di carrozze erano buie e con le porte chiuse e le rimanenti fredde, fatta eccezione per le ultime due. In una di quelle, poi, non si poteva stare per gli spifferi gelati».
E sarebbe anche in orario, nonostante tutto, quando nella galleria, tra Principe e Brignole, il treno si ferma. «Si è bloccato - raccontano i pendolari - ed il personale viaggiante ci informa dicendo che il treno è rotto e non parte più. Siamo rimasti al buio e al freddo senza sapere quanto avremmo dovuto aspettare. Dopo ben trenta minuti è arrivato un locomotore che ci ha trascinato fuori. Al limite del sequestro di persona».

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