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Data di pubblicazione:21/02/2006
Fonte:La Stampa edizione di Imperia
Titolo dell’articolo:I pendolari rischiano di perdere il lavoro per il ritardo dei treni
Testo dell’articolo:LOANO - Lettere di pre-licenziamento a lavoratori «colpevoli» di aver timbrato in ritardo il cartellino per più di tre lunedì e studenti costretti a star fuori di casa anche otto, nove ore al giorno per frequentarne solamente cinque di lezione. Sono alcune delle conseguenze patite negli ultimi mesi dai pendolari che utilizzano quotidianamente il treno per raggiungere i banchi di scuola o il posto di lavoro. Disagi di cui ha parlato sabato a Loano anche l’assessore regionale ai trasporti, Luigi Merlo, nel corso dell’incontro con il direttore di Trenitalia Liguria, Domenico Braccialarghe, e i rappresentanti degli enti locali delle province di Savona e Imperia, chiamati a raccolta dal sindaco di Loano, Angelo Vaccarezza, e dall’Assoutenti. «Negli ultimi quattro mesi sono stati soppressi 1400 treni - ha ricordato Merlo - I disservizi sono sotto gli occhi di tutti. So che alcune aziende del genovese hanno spedito lettere di pre-licenziamento ai lavoratori che sono arrivati in ritardo per tre lunedì di seguito. Ritardi non imputabili a loro, ma alle carenze del trasporto ferroviario». Pesanti disagi per gli studenti del ponente imperiese sono stati segnalati nel corso della riunione dal sindaco di Camporosso, Marco Bertaina: «Gli istituti superiori maggiormente frequentati del nostro comprensorio si trovano fra Sanremo ed Imperia. La percentuale di minori residente nella nostra zona è la più alta di tutta la Liguria. I ragazzi che escono dalla scuola media vengono orientati dagli insegnanti verso percorsi didattici che rispondono alle loro aspettative ma che spesso non riescono a seguire per difficoltà legate al trasporto. Gli orari dei treni non coincidono con quelli dei bus per l’entroterra: ci sono studenti che stanno fuori di casa anche otto, nove ore al giorno per frequentarne solo cinque di lezione. È un grosso sacrificio. Nel nostro comprensorio la dispersione scolastica è più alta che altrove». Bertaina ha segnalato, in particolare, i disagi creati negli ultimi mesi dalla soppressione del treno delle 6,47 da Ventimiglia: «Ora i ragazzi prendono il treno delle 7,15, ma arrivano in ritardo a scuola». Il collegamento delle 6,47 da Ventimiglia verso levante è uno dei primi che Trenitalia dovrebbe ripristinare entro la fine di marzo: «Stiamo mettendo mano all’orario per andare incontro alle esigenze degli utenti - ha detto il dirigente regionale, Domenico Braccialarghe. - Oltre alla reintroduzione di questo treno, abbiamo previsto il ripristino di sei diretti interregionali che torneranno a collegare il Ponente Ligure a Milano». Organici tagliati, mancati investimenti sul materiale rotabile, scorte manutentive ridotte drasticamente, appalti al massimo ribasso, risorse trasferite dallo Stato alle Regioni ferme da quasi un decennio e tariffe bloccate hanno portato il servizio ferroviario italiano ad una grave crisi.

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