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Data di pubblicazione:02/03/2006
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Liguria, la Regione inventa i treni in affitto
Testo dell’articolo:La Banca di Scozia, attraverso la controllata Angel train, ha già annunciato il suo interesse. Le principali banche italiane stanno lavorando per mettere a punto l'offerta. E ora l'assessore regionale Luigi Merlo lancia un appello: «Carige sarà mica interessata?».
All'orizzonte c'è un affare da 500 milioni di euro, il denaro necessario per acquistare almeno 40 locomotori e 220 treni, insomma il materiale rotabile che serve per far funzionare il servizio ferroviario ligure.
La Regione Liguria sta infatti pensando a un progetto, per ora unico in Italia ma diffuso in altre parti del mondo: quella di creare una società ad hoc, possibilmente partecipata da una banca, che possa acquistare tutti i treni necessari. Treni che dovranno essere messi a disposizione della società che poi vincerà la gara d'appalto e che dovrà gestire direttamente il servizio.
Facciamo un passo indietro. L'attuale normativa prevede che le Regioni debbano mettere a gara il servizio di trasporto pubblico su rotaia (in Liguria attualmente è affidato a Trenitalia). La scorsa legislatura, la giunta guidata da Sandro Biasotti aveva tentato di affidare il servizio attraverso una gara europea, senza riuscire però a proclamare un vincitore. Prima Ferrovie Nord di Milano e poi l'attuale gestore Trenitalia furono escluse dalla procedura. Il problema era proprio quello della proprietà dei treni. L'appalto prevedeva infatti che al termine del periodo di concessione i treni sarebbero dovuti rimanere di proprietà della Regione Liguria, condizione che ha tenuto lontane molte società europee, soprattutto inglesi e francesi, che in un primo tempo sembravano interessate.
Ora, anche alla luce di quell'esperienza, la Regione Liguria ha deciso di cambiare tattica e di imboccare una strada innovativa per il nostro paese. L'idea è quella di costituire appunto una società che diventi la proprietaria dei treni. Treni che, successivamente, dovranno essere affittati a un prezzo prestabilito al gestore del servizio. Lo schema seguito è semplice: la nuova creatura finanziaria svolgerebbe - a grandi linee - le funzioni della società di leasing. Il gestore dovrà concentrarsi soltanto sulla gestione del servizio.
Un'operazione milionaria che finirebbe per attirare in Liguria le principali società trasportistiche del mondo: "risolto" il problema dei treni, potrebbero essere molte le aziende interessate a partecipare alla gara con l'ambizione di gestire il servizio. Secondo indiscrezioni questo progetto avrebbe risvegliato l'appetito di due grandi colossi mondiali del trasporto pubblico europeo, le francesi Ratp e Transdev, che in Italia si è già aggiudicata la gestione della genovese Amt (di cui ha acquisito il 41 per cento delle azioni assumendone però il comando).
A fare il punto della situazione è Luigi Merlo, assessore regionale ai Trasporti: «Il nostro progetto - afferma - piace anche alla Regione Piemonte. Ma soprattutto attira l'interesse di numerosi investitori. Oltre ad Angel Train, ho incontrato i vertici delle principali banche italiane. Colgo l'occasione per rivolgere l'invito a Carige a partecipare alla "partita". È ovvio che questo progetto ha un senso se il nuovo governo avrà intenzione di proseguire la strada della privatizzazione del sistema». Ipotesi più che probabile, visto che l'ultima grande riforma del settore (non modificata da Berlusconi) porta la firma del governo Prodi.
Le ipotesi su cui sta lavorando l'assessore Merlo sono diverse: «Una soluzione - spiega - è quella di utilizzare Filse o creare una nuova società ad hoc, controllata dalla stessa Filse, dentro la quale far entrare la banca o il gruppo di banche interessate a finanziare l'operazione e, perché no, la società che costruisce i treni». Un'ipotesi che potrebbe allettare Bombardier che a Vado Ligure ha uno stabilimento.
«Ma non escludo neppure - afferma Merlo - che si possa trovare una banca o un gruppo di banche interessate a gestire direttamente l'operazione: la società finanziaria acquisterebbe i convogli e poi potrebbe affittarli».
Un progetto che non piace per nulla ai sindacati. Guido Fassio, segretario regionale della Cgil, spara a zero: «È un'operazione pericolosissima - afferma - perché pone in discussione le condizioni contrattuale dei lavoratori e l'unicità delle rete e delle manutenzione». Ieri, in attesa che il progetto maturi (entro Pasqua le banche italiane diranno la loro), l'assessore Luigi Merlo è volato a Roma. «Dopo le proteste, le denunce e le minacce per il mancato rispetto degli standard minimi - ha detto - insieme ai colleghi delle altre Regioni abbiamo riscontrato leggeri miglioramento del servizio che però devono diventare tangibili e percepiti. A questo punto abbiamo concordato un nuovo incontro il 19 aprile per verificare le ricadute sul territorio del nuovo orario che entrerà in vigore il 16 marzo, dopo le modifiche apportate a seguito dei suggerimenti delle associazioni dei pendolari». La Conferenza delle Regioni e delle province autonome si è riunita ieri a Roma per stendere le linee guida alla base del nuovo contratto di servizio tra Regioni e Trenitalia in scadenza il 31 marzo. Tra i punti sottolineati dagli assessori, l'applicazione di penali, in caso di mancato rispetto degli standard minimi di qualità e della mancata comunicazione dei dati richiesti dalle Regioni e forme di indennizzo per i viaggiatori in caso di forti ritardi, oltre alla possibilità per le regioni, in caso di gravi sospensioni del servizio, di far decadere il contratto con Trenitalia.

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