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Data di pubblicazione:02/03/2006
Fonte:La Padania
Titolo dell’articolo:Vittuone, esplode la rabbia dei pendolari
Testo dell’articolo:Nuova protesta, alla grande, di pendolari con la croce dei disservizi quotidiani. In quattrocento, ieri mattina, hanno bloccato la linea ferroviaria all’altezza di Vittuone, lungo la tratta nazionale e internazionale Milano-Novara-Torino, disperati dopo l’ultimo guasto. La rabbia esplode alle 8.30, quando l’altoparlante avvisa della soppressione di un convoglio per un guasto lungo la linea. I treni arrivano a Vittuone con viaggiatori stipati come sardine: impossibile tentare di salire. È così che scatta l’occupazione dei binari per oltre tre ore. "Qui la gente deve andare a lavorare, non può continuare a pellegrinare sui binari della ferrovia", scandivano più persone. Il traffico è ripreso alle 11.30, dopo l’intervento dei dirigenti delle ferrovie che hanno garantito la costituzione di un tavolo in modo da andare a monitorare costantemente i futuri disagi. «Ci dispiace per il guasto e per i disagi che hanno subito i viaggiatori - è stato fatto sapere dal quartier generale di Rfi -. C’è da dire che senza questa occupazione tutto si sarebbe risolto con qualche limitato ritardo». Ma i pendolari non ci stanno con questa dichiarazione. «Qui la situazione è complicata - rimarca Bernardo Airoldi, referente del comitato Milano-Novara -, anzi: è diventata impossibile tra ritardi, sovraffollamenti, gelo in carrozza, linee elettriche che saltano, sporcizia e porte che non funzionano». Anche Cesare Carbonari alza la voce. «Noi - dice - diciamo spesso di non bloccare convogli perchè si creano disagi alla gente sui treni fermi in mezzo ai binari. E ieri di treni fermi se ne sono sommati 12. Con gente che non poteva scendere, tra finestrini bloccati. Ma qui non se ne può più. Almeno in questi casi la soluzione c’è e noi vogliamo che Trenitalia ci ascolti. Quando accadono incidenti del genere, bisogna declassare Intercity e Eurostar e far salire questa gente, piuttosto, poi, rimborsando chi per quel treno aveva pagato il supplemento. Ma non si può ogni 3 per 2 bloccare i pendolari, facendo rischiare posti di lavoro. Trenitalia se ne deve rendere conto, così come deve capire che la manutenzione dei locomotori non può essere un optional. Per le Olimpiadi è funzionato tutto a puntino. Perché Trenitalia ha posizionato due locomotori per ogni treno. E, allora, non si potrebbe fare così ogni giorno, almeno per i treni di punta?». Perché lì i locomotori sono saltati fuori e senza difficoltà, si sappia. Non è la prima volta che questi pendolari bloccano la loro linea. Tra disservizi settimanali, come sottolinea Airoldi, la stessa scena si era già vista l’11 gennaio 2005. Anche lì era stato bloccato tutto per oltre 3 ore a Vittuone. Anche in quel caso, con pendolari esasperati perché un treno era sovraffollato, quindi inutilizzabile. Era giunto in stazione pieno come un uovo e il blocco della circolazione aveva fruttato una ventina di treni fermi. Ma non è finita qui. I pendolari, ieri, non si sono accontentati di un "vedremo". Hanno preteso anche, e poi ottenuto, un appuntamento fissato, in cui andranno a esporre tutta la loro rabbia più genuina per vite stressate un giorno sì e un giorno no. È così che, proprio per oggi pomeriggio, è stato fissato un incontro nel corso del quale Trenitalia riceverà i rappresentanti dei pendolari della Milano Novara. Tutto si svolgerà all’interno della sede centrale di Trenitalia di Milano, in zona Garibaldi, alle 17.30. E sarà una riunione esplosiva oltre che fiume. Ad assicurarlo è Airoldi che spiega, anche, che non ci si limiterà a parlare di quanto successo ieri, ma si metterà sul tavolo tutto il calvario di mesi e mesi di sopportazione in silenzio.
«Basta con i discorsi e le belle parole, è ora di passare ai fatti. È tempo che la Regione Lombardia usi il pugno di ferro e inizi a denunciare nominalmente, uno per uno, i dirigenti di Trenitalia, partendo da quelli lombardi ed arrivando eventualmente fino al presidente delle Fs Elio Catania, che hanno una qualche responsabilità nella situazione indecente che continua a provocare assurdi disagi ai pendolari lombardi». Fabrizio Cecchetti, consigliere del Gruppo Lega Lombarda Lega Nord Padania e vicepresidente della Commissione affari istituzionali in Regione Lombardia, commenta in modo estremamente deciso quanto accaduto oggi sulla ferrovia Torino-Milano, con la manifestazione dei pendolari che hanno bloccato la linea per protesta contro l’ennesimo disservizio subito.
«Esprimo tutta la mia solidarietà ai cittadini che quotidianamente, per recarsi al lavoro e tornare a casa in treno devono sopportare ogni genere di “sevizia” - spiega Cecchetti, lui stesso utente delle ferrovie. Anche ieri, solo per fare un esempio che mi riguarda, salendo su un treno proveniente da Novara, ho verificato che il riscaldamento non era funzionante, nonostante la temperatura esterna fosse decisamente rigida. Migliaia di utenti lombardi ogni giorno vengono sottoposti a questo genere di maltrattamenti. Altro che “bonus”, questa situazione degenerata è sintomo dell’incapacità continua della dirigenza. L’unico modo per tentare di migliorare il servizio è, ripeto, che chi ha responsabilità venga denunciato dalla Regione».

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