<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:02/03/2006
Fonte:La Stampa edizione di Novara
Titolo dell’articolo:Pendolari, un giorno di rabbia. Dopo un guasto binari bloccati a Vittuone: 30 convogli soppressi
Testo dell’articolo:NOVARA - Il treno è troppo pieno, nessuno riesce più salire e i pendolari si ribellano. Stazione bloccata per ore ieri mattina a Vittuone mentre un convoglio diretto a Milano, anche questo carico di lavoratori e studenti, è stato fermato nella campagna: i viaggiatori hanno forzato le porte per aprirle e far circolare l’aria. Sono stati trenta complessivamente i treni che hanno subito deviazioni o che sono stati soppressi creando rallentamenti su tutta la linea tra Torino e Milano. Alle origini della protesta un guasto tecnico ieri mattina alla stazione di Novara: un deviatore, un dispositivo che garantisce il cambio di binario, si era bloccato impedendo alle corse per Milano di partire con regolarità. In sintesi, come comunicato dalla direzione delle Ferrovie dello Stato, «ritardi da 120 minuti a tre ore». L’ennesima giornata da incubo sui binari è cominciata alle 7,19 quando il treno regionale per Milano è stato soppresso, a causa di problemi a uno scambio. Tutti i pendolari si sono riversati sul primo convoglio in partenza, alle 7,38, che si è subito riempito. Così quando si è fermato a Vittuone, la folla in attesa non è riuscita a salire e per protesta ha bloccato la stazione. La linea è stata inutilizzabile dalle 8,20 sino a dopo le 11 quando le decine di manifestanti hanno liberato i binari. Trenitalia ha annullato dieci convogli, altri otto sono stati deviati lungo due direttrici alternative, con ritardi fino a tre ore, e 12 sono partiti dopo l’orario previsto: venticinque gli autobus sostitutivi per il tratto Novara-Milano. Nel frattempo, però, dalla stazione di Novara era partito il treno delle 7,47 che, non potendo arrivare alla stazione bloccata, è stato fermato nei campi tra Corbetta e Vittuone. Il capotreno si è rifiutato di aprire le porte ma i pendolari che affollavano i vagoni hanno forzato le uscite. «E’ un disservizio totale - commenta Sandro Bertona, presidente del gruppo Skorpion di protezione civile -. Il secondo treno non sarebbe dovuto neanche partire da Novara o comunque non doveva essere bloccato in mezzo alla campagna». Le voci dei pendolari sono sempre più arrabbiate: «Ero partita presto - racconta Marilena Stoppa, infermiera professionale - per partecipare ad un corso di aggiornamento. Sono arrivata ugualmente in ritardo». Paola Baglione: «Non siamo stati avvertiti, ancora una volta è mancata l’informazione». Serena Grigotti: «La situazione è diventata insostenibile anche sui treni rapidi». Francesca Carpani: «Bus sostitutivi? Non sono previsti in numero adeguato». Ieri il sindaco Massimo Giordano e l’assessore Maria Rosa Conti hanno scritto a Regione e Provincia sollecitando la convocazione di un tavolo urgente con Trenitalia: «È una condizione intollerabile e indegna di un paese civile». Richiesta alla Regione avanzata anche dal presidente di palazzo Natta Sergio Vedovato che sottolinea: «L’esasperazione dei pendolari è del tutto giustificata. I collegamenti tra Milano e Torino sono oggi gravemente compromessi. L’autostrada A4 è quasi impercorribile oltre che pericolosa, la linea storica delle ferrovie produce i risultati che hanno costretto i pendolari a una protesta sacrosanta, l’Alta Velocità è stata attivata solo durante il periodo olimpico e solo per una questione di immagine». Da Torino l’assessore Daniele Borioli esprime comprensione per i pendolari però precisa: «Non è accettabile che le legittime manifestazioni di protesta a tutela dei propri diritti sconfinino in atti di interruzione del pubblico servizio, che alla fine non aiutano a risolvere il problema e producono disagio su altri pendolari».

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it