<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:03/03/2006
Fonte:La Stampa edizione di Novara
Titolo dell’articolo:Pendolari, si spacca il fronte della protesta
Testo dell’articolo:Sul mercoledì nero e l’occupazione della stazione di Vittuone i pendolari si dividono: una parte continuerà nello sciopero dell’abbonamento e nella protesta, altri si dissociano invece dalle azioni di forza e temono che siano controproducenti. Il picnic sui binari alla stazione di Vittuone non è condiviso da tutti i pendolari, e sullìiniziativa di protesta che l’altra mattina ha bloccato per tre ore tutti i treni tra Novara e Milano, si sono formati due gruppi. La divisione tra favorevoli e contrari non è ideologica nè legata a convinzioni politiche, ma al tipo di treno che i pendolari prendono ogni giorno. Sulla tratta Novara-Milano ci sono di fatto due tipi di utenti: i pendolari che salgomno a Novara difficilmente utilizzano i treni locali, ma quasi sempre si servono di convogli abbastanza veloci che fermano solo in alcune stazioni. Diversa è la situazione dei pendolari che salgono a Trecate, Magenta, Corbetta, Vittuone, che invece sono costretti a servirsi soprattutto dei treni locali, che fermano a tutte le stazioni. E’ questo secondo gruppo di pendolari che anche ieri, nonostante le rassicurazioni di Trenitalia, è fermo nel proseguire lo sciopero: «I mesi di gennaio e di febbraio sono stati tremendi - dice Bernardo Airoldi, uno dei portavoce del comitato dei pendolari - e da due mesi stiamo facendo lo sciopero dell’abbonamento per protestare contro i disservizi. Sino a quando non cesseranno continueremo». Ore di scuola perse, lettere di richiamo dai datori di lavoro, ferie bruciate per sopperire ai ritardi accumulati in treno: «Questo mese mi verranno detratte quindici ore di stipendio a causa dei ritardi dovuti al treno - dice Gabriella Prevosti - e chi me li ripagherà? Questa è una linea sempre più disastrata, e da quando è entrato in vigore il passante di Porta Vittroria a Milano, la situazione è diventata insostenibile». Se i pendolari che salgono nelle staziuoni più piccole sono decisi a non desistere dalla linea dura, chi invece sale nei capoluoghi di provincia è di diversa opinione. Cesare Carbonari è il portavoce storico della Torino-Milano, ma non condivide l’occupazione di binari e stazione. «Capisco tutti i problemi ed i disagi causati dai disservizi - dice Carbonari - perchè da anni percorro ogni giorno questa linea, ma bisogna sempre mantenere la protesta entro i limiti del lecito, in caso contrario si fa il gioco di chi non vuole migliorare il servizio ferroviario. Bisogna coinvolgere l’opinione pubblica, i mezzi di comunicazione, le istituzioni, insistere a tutti i livelli: è però profondamente sbagliato arrivare all’interruzione della linea, perchè in questo modo si penalizzano tutti i pendolari, senza ottenere poi risultati tangibili».

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it