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Data di pubblicazione:05/03/2006
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Acqui Terme, tregua tra pendolari e Trenitalia
Testo dell’articolo:Acqui Terme - È tregua fra l’associazione pendolari dell’acquese e Trenitalia. Se da una parte si sta dimostrando pazienza per una situazione in via di miglioramento, pur con molte criticità da risolvere, dall’altra vi è una tangibile volontà di andare incontro alle esigenze di chi quotidianamente per lavorare e studiare utilizza l’ormai famigerato treno. È la sintesi dell’assemblea annuale indetta dai pendolari della zona, che si è svolta venerdì sera ad Acqui.
Per la prima volta si sono riuniti intorno allo stesso tavolo, amministratori pubblici di livello regionale, oltre che provinciale e locale, i vertici di Trenitalia sia di Liguria che Piemonte e i più importanti rappresentanti delle società che gestiscono il trasporto su gomma in provincia di Alessandria. Molte le domande presentate dal pubblico ai protagonisti della serata, buone, almeno in parte, le risposte ottenute; fra queste la promessa che non verrà modificato l’orario attualmente in vigore e non verranno soppressi treni né in direzione di Genova, Torino, Asti o Milano. «Non abbiamo intenzione di apportare nessuna modifica - ha spiegato Aldo Pavanello direttore commerciale di Trenitalia Piemonte - c’era uno studio in atto, ma non dovete preoccuparvi, uno studio era e tale rimarrà».
Parole confermate anche dal collega ligure Marco Carpani che ha garantito la quantità dei collegamenti e il miglioramento della qualità. «Per quanto ci riguarda sono in arrivo a breve 4 nuovi locomotori e 20 carrozze». «Inoltre - ha aggiunto il direttore commerciale di Trenitalia Liguria - mi preme sottolineare che abbiamo intenzione di intensificare la manutenzione dei treni attualmente in servizio per evitare quello che è successo in passato». Carrozze con zecche e altri insetti, per intenderci, sporcizia a nastro e locomotori in condizioni precarie molte volte diventati causa di notevoli ritardi se non addirittura di soppressioni di corse. «Situazioni senza alcun dubbio incresciose - ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici del Piemonte Daniele Borioli, particolarmente sensibile sull’argomento - che potrebbero essere ovviate con maggiori investimenti anche se mi rendo conto che si tratta di un argomento delicato che purtroppo ci vede con le mani legate».
A decretare un stop forzato infatti sarebbe la Finanziaria attualmente in vigore. Una legge che impedirebbe alle regioni di accendere mutui, indispensabili per erogare contributi. «Purtroppo è così - ha detto ancora Borioli - e l’unico soluzione che al momento abbiamo per ovviare al problema è quello di siglare della alleanze in grado di dare la possibilità agli enti territoriali di poter acquistare nuovi treni».
Fra le buone notizie emerse l’altra sera alla Kaimano, gremita per l’occasione di un numeroso ed attento pubblico formato da pendolari, va senza alcun dubbio menzionata la volontà di Trenitalia Liguria di rendere operativo, almeno fino alla fine del 2006 il locomotore di riserva a Sampierdarena. Vale a dire l’ancora di salvezza per tutti quei pendolari che, servendosi quotidianamente della linea Acqui-Genova il mattino (corse comprese fra le 6.40 e le 8.40) sono più volte incappati nei guasti dei treni merce fra Masone e Mele. Inconvenienti che, molte volte si sono risolti con due o addirittura tre ore di attesa per i passeggeri ma che, da qualche mese, grazie al locomotore di riserva, hanno drasticamente ridotto i disagi.
Inoltre, da segnalare c’è anche l’introduzione nell’orario giornaliero dell’Arfea, una delle maggiori società che gestisce il trasporto su gomma in provincia di Alessandria, di nuove corse in direzione Milano. Una richiesta avanzata tempo fa proprio dai pendolari e che oggi ha una risposta: le corse verranno introdotte a partire dal 29 maggio e saranno a disposizione del pubblico il martedì, il mercoledì e il giovedì.
Fra le note dolenti infine, la notizia che i treni in partenza da Acqui in direzione di Genova delle 10.25 e delle 20.51, per motivi tecnici, non raggiungeranno più Brignole ma si fermeranno a Principe.

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