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Data di pubblicazione:09/03/2006
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Se l’ultima fermata è un binario morto. Pinerolo-Torino, oltre 150 persone costrette a camminare sulla massicciata
Testo dell’articolo:In fila indiana, rassegnati e infuriati, hanno raggiunto la stazione camminando lungo la massicciata. «Come pendolare credevo di aver provato di tutto - dice una signora di mezza età, gesticolando furibonda -: ritardi secolari, guasti ai locomotori, sporcizia. Mi sbagliavo: finora non mi era mai capitato di finire in un binario morto e di dover rasalire i binari a piedi per arrivare in stazione». È l’insolita disavventura vissuta ieri da 150 pendolari della linea ferroviaria Pinerolo-Torino: il loro treno, partito alle 11,50 alla volta di Porta Nuova, intorno alle 12,30 si è arenato in un binario morto a poco più di cinquecento metri dalla stazione Sangone di Moncalieri, a causa del «dirottamento» provocato da un guasto ad uno scambio in fase di manutenzione. «Ci siamo fermati con uno scossone improvviso - racconta una ragazza - poi il treno non si è più mosso. Per un po’ siamo rimasti seduti ai nostri posti, aspettando di ripartire. Dopo mezz’ora di attesa, senza ottenere spiegazioni, ci hanno detto di abbandonare le carrozze e di proseguire a piedi». Così, scendendo sulla massicciata, hanno scoperto che il loro treno si era bloccato a pochi metri da un convoglio merci «parcheggiato» sul binario morto. Ma i disagi non si sono abbattuti solamente sui pendolari: anche il traffico è rimasto paralizzato per quasi un’ora. Il treno, arrestandosi a pochi metri dalla stazione Sangone, ha bloccato il passaggio a livello di strada Mongina, collegamento vitale per la viabilità tra Moncalieri e Nichelino da quando l’arteria principale, via Pastrengo, è interrotta per la costruzione del sottopasso ferroviario. Risultato? Un ingorgo infernale. Centinaia di auto e camion incolonnati nei due lati, sotto le finestre dei residenti. «Gli addetti della ferrovia hanno dovuto riaprire le sbarre a mano, perché il sistema automatico di sicurezza si era bloccato», spiega Antonio Corigliano, portavoce del comitato degli abitanti di strada Mongina. E aggiunge: «Ogni volta che il treno si guasta o si ferma per qualche motivo, le sbarre restano abbassate e non si possono aprire automaticamente. Così si creano gli ingorghi e noi respiriamo lo smog». Secondo la ricostruzione della direzione regionale di Trenitalia, a provocare il cattivo funzionamento dello scambio sarebbe stata una temporanea interruzione di corrente elettrica. «Per un errore tecnico lo scambio - spiegano - è rimasto posizionato su un binario secondario che a causa dei lavori di manutenzione era privo di alimentazione. Il treno si è fermato, ma i passeggeri non hanno corso alcun pericolo».

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