<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:13/03/2006
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Ferrovie, cambia l’orario. Le modifiche in vigore dal 26 marzo.
Testo dell’articolo:NOVI LIGURE - Timori all’Associazione pendolari novesi in seguito alla programmata ristrutturazione dell’orario. Modifiche saranno attuate a partire dal 26 marzo. Di queste preoccupazioni si fa portavoce il presidente dell’Apn, Riccardo Leardi. «Si prevede la reintroduzione degli interregionali Milano-Ventimiglia, i Milano non passeranno più da Novi. Ciò significherà un notevole peggioramento dell’offerta, con la creazione di buchi di orario anche relativamente ai collegamenti su Genova. Peraltro i dirigenti Fs appaiono al corrente del rischio. Comunque lunedì 20 marzo dovrebbe esserci una riunione “operativa” in Comune in cui si dovrebbero illustrare come intendono tappare quei buchi d’orario». Continua sconsolato Leardi: «Possibile che non si possa mai stare tranquilli? Adesso che i problemi di circolazione si stavano gradualmente assestando, con una puntualità quasi accettabile nelle ultime tre settimane, ecco questa nuova tegola. E in più, non dimentichiamoci che ogni piccola modifica all’orario viene seguita da un paio di mesi di caos totale. Di conseguenza, “godiamoci” queste ultime 2 settimane e prepariamoci ad altri 2 mesi di passione, fra ritardi elevati e altri danni assortiti». A proposito di danni, Leardi condivide l’analisi economica realizzata dall’Associazione consumatori che ha individuato in 500 euro all’anno la somma persa dai pendolari a causa dei problemi, ed in particolare per i ritardi, che quotidianamente devono affrontare utilizzando la Ferrovia per andare a lavorare o a studiare. Spiega Leardi: «Dieci minuti persi qua, 30 minuti là, ed alla fine sono tanti i soldi che ci rimettiamo. Sono danneggiate soprattutto le fasce meno protette, quelle che svolgono un’attività di lavoro dipendente legata ad orari: uno stesso danno economico poi incide di più su un salario più basso ed inoltre in una situazione di orario lavorativo poco flessibile. E allora ci si aspetterebbe su questo punto un sostegno da parte del centrosinistra ed invece finora anche questa parte politica che ideologicamente dovrebbe essere più vicina ai lavoratori, latita e non si è mai impegnata a fondo su questi temi. Poco coinvolgimento anche da parte dei sindacati, soprattutto delle tre confederazioni sindacali nazionali, Cgil, Cisl e Uil, che magari lottano per ottenere la pausa di 10 minuti o il prolungamento dell’orario, ma non abbastanza per i lavoratori dipendenti e pendolari. Molti pendolari sono così costretti a partire prima al mattino per non rischiare di arrivare in ritardo al lavoro, con un peggioramento ulteriore della loro qualità della vita». Intanto l’Associazione pendolari novesi comunica la situazione dei ritardi dei treni per la tratta Novi-Genova a partire dal 12 dicembre, giorno in cui è entrato in vigore il nuovo orario ferroviario. C’è stato un ritardo medio di 9 minuti. La puntualità a 5 minuti è stata registrata sul 54% dei convogli rilevati, conseguentemente con un ritardo superiore invece il 45,5%; si arriva invece all’83% se si considera la puntualità a 15 minuti. I due treni più frequentati al ritorno da Genova, il 17,17 e il 17,23 hanno accusato un ritardo medio rispettivamente di 12 e 18 minuti. «Tenendo conto che “nascono” a Genova - dice Leardi -, questo non è accettabile».

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it