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Data di pubblicazione:15/03/2006
Fonte:La Stampa edizione di Savona
Titolo dell’articolo:Savona-Alassio odissea in stazione con beffa finale
Testo dell’articolo:Storie di ordinario disagio nelle stazioni e sui treni della Liguria: chi credeva che, dopo la mobilitazione di pendolari e politici, le assemblee, i fiumi d’inchiostro e i titoloni sui giornali sarebbe cambaito tutto, si sbagliava. I disagi, forse non clamorosi come quelli di dicembre e gennaio, continuano. A volte con risvolti drammatici, altre con spunti farseschi. È successo ancora venerdì pomeriggio tra le stazioni di Savona e Alassio: giudichi il lettore. Ieri intanto, nella sede della Regione a Genova, ennesimo incontro del «tavolo di confronto» tra amministratori e pendolari. Si dovevano discutere gli orari «riveduti e corretti» da Trenitalia, si è invece parlato di rimborsi e contratto di servizio. Per gli orari, invece, tutto rinviato al 21 marzo.
SAVONA Tra le 14 e le 16 di venerdì tra Savona e Alassio è successo di tutto: un treno cancellato a sorpresa, un altro che «eredita» parte del suo percorso scontentando i passeggeri, un disabile che riesce soltanto in extremis a salire in carrozza, la beffa per quanti credevano di poter partire per Piacenza e si sono trovati senza il loro treno, «trasformato» in un altro. Ma andiamo con ordine, seguendo il racconto di Pasquale Meli, curatore del sito comitatotreno.it che da mesi denuncia disagi e disservizi del Ponente ferroviario. «Non ho ancora potuto inserire sul sito questa vicenda, stento ancora a crederci - spiega - dopo i treni che non passano nelle gallerie Albenga-Alassio pensavo di avere visto tutto». Venerdì pomeriggio il signor Meli, che lavora alla Direzione provinciale del Lavoro di Savona, va in stazione a Mongrifone credendo di poter salire sul regionale delle 14,13 per Albenga e Ventimiglia. «In stazione ho scoperto che il treno era stato cancellato, e dalla lettura dei tabelloni ho intuito anche qualcos’altro, che si è poi puntualmente verificato. La stazione era affollata, molti erano lì dalle 14 e tutti abbiamo dovuto attendere il treno successivo, l’11376 delle 15,08 che, giusto per non sbagliare, è arrivato con circa mezz’ora di ritardo. Di fatto, oltre due ore per il tragitto Savona-Albenga che di norma non richiede più di 40 minuti». È soltanto l’inizio. A Savona infatti c’è il cambio turno, dal treno appena giunto scendono due capitreno e ne sale un altro il quale, come da regolamento Trenitalia, chiude due carrozze in testa e una in coda: ogni addetto infatti non può controllare più di un certo numero di carrozze. Meli: «Il problema è che verso testa, all’altezza della “pilotina” che apre le porte quasi a livello banchina, c’era un disabile in carrozzella, evidentemente un habituè di quel treno, il quale però si è trovato davanti le porte sigillate. Siamo intervenuti, consigliandogli a gran voce di far intervenire la polizia. Parola magica: nel giro di pochi istanti si è trovato il modo di far salire la carrozzella e quindi siamo partiti». La beffa, però, era in agguato. Il treno 11376, infatti, secondo l’orario deve fermarsi ad Alassio (dove arriva alle 15,55) e da qui, ribattezzato 3971, alle 16,09 riparte per Piacenza. Un treno piuttosto singolare ma che evidentemente risponde a precise esigenze di viaggiatori e turisti. Ancora Meli: «Infatti, ad Alassio ad aspettarci erano in molti. Ma nessuno ha potuto salire e partire per Piacenza. Perchè quel treno si era trasformato ancora, ed è stato fatto proseguire per Ventimiglia: il tragitto originario del convoglio soppresso un’ora e mezzo prima». Buio assoluto sui motivi di tutto questo.
GENOVA Il vertice Regione-Trenitalia-sindacati-associazioni di consumatori-pendolari, ieri pomeriggio al quinto piano della sede della Regione era stato convocato per visionare la bozza definitiva delle modifiche agli orari che scatterà il 26 marzo, in attesa della «rivoluzione» di settembre. In realtà, come ha spiegato l’assessore Luigi Merlo, Trenitalia ha ancora qualche dettaglio da rivedere (a qualche Regione confinante alcune modifiche annunciate pare non siano piaciute) e quindi la bozza non è definitiva. Sarà presentata il 21 marzo, e sarà in sostanza una comunicazione, senza ulteriori spazi di trattativa. Il dialogo, ieri, si è così concentrato sui rimborsi da assegnare ai pendolari con i proventi delle multe che la Liguria ha inflitto a Trenitalia (tra 2003 e 2005 si sfiorano i 600 mila euro). Si è accennato anche al nuovo «contratto di servizio», in sostanza l’appalto triennale che la Regione assegna per il trasporto locale: per la prima volta anche i viaggiatori-utenti-clienti avranno voce in capitolo sulla trattativa tra Regione e concessionario.

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