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Data di pubblicazione:23/04/2006
Fonte:La stampa edizione di Vercelli
Titolo dell’articolo:Pellegrinaggio a Lourdes, ultimo viaggio in treno
Testo dell’articolo:VARALLO - Ultimo viaggio per Lourdes. Il 2006 segnerà la conclusione dei pellegrinaggi valsesiani verso la città mariana francese. In passato sono stati superati tanti ostacoli, ma quello che si è presentato ora è praticamente invalicabile: i prezzi. Noleggiare il treno speciale è troppo costoso, centomila euro sono eccessivi per la piccola associazione Hospitalité Varallo Valsesia che da 32 anni garantisce i viaggi biennali verso Lourdes. Il pellegrinaggio di quest’anno si farà ancora, il viaggio è previsto tra il 18 e il 24 agosto, poi si abbasserà la saracinesca per sempre.
«E’ doloroso dover fare questo annuncio - spiega il direttore del pellegrinaggio Marco Torri -, ma non abbiamo altre possibilità. Le cifre necessarie per il convoglio sono schizzate alle stelle, e se a questo aggiungiamo che la gente ha sempre meno soldi in tasca, è facile capire che non si può andare avanti». Il rammarico di Torri è legato soprattutto agli ammalati: «I pellegrini avranno molti altri modi per raggiungere Lourdes, i malati no. Senza un treno speciale e senza tanti volontari ad assisterli, una trasferta di questo genere diventa improponibile». E all’orizzonte non si prospetta nessuna soluzione: «I conti sono questi - aggiunge Torri -: nel 2000 per il treno abbiamo speso 48 mila euro, nel 2004 il costo ha raggiunto gli 86m ila euro e per il prossimo pellegrinaggio di agosto le Ferrovie ci hanno chiesto 99.800 euro. Troppo. Per il 2006 sarà l’associazione ad accollarsi la perdita tra gli incassi e i costi, ma il nostro gruppo non può ogni due anni far fronte a spese del genere, siamo tutti volontari e non abbiamo introiti tranne la quota versata da ogni partecipante».
E pensare di aumentare il costo a carico di ogni persona? Impraticabile anche questa soluzione. Significherebbe far crescere di troppo il biglietto, considerando anche che si tratta di un pellegrinaggio a cui partecipano soprattutto anziani, ammalati e giovani. Torri spiega anche il motivo dell’aumento: «Un accordo a livello europeo stabilisce che tra una nazione e l’altra possono viaggiare soltanto treni con almeno 14 carrozze, dunque minimo 660 posti. A noi invece non ne servono più di nove, visto che al massimo siamo arrivati ad avere 350 persone. Facile capire che la differenza è incolmabile. Da sempre eravamo uno dei più piccoli pellegrinaggi italiani in quanto non interessa un’intera diocesi ma solo le parrocchie di Varallo, Cellio, Aranco e alcuni gruppi che si aggregano. Non è pensabile raddoppiare le presenze». E dire che in passato erano stato superati ostacoli che sembravano ben più difficili, come il fatto che lungo la linea ferroviaria per Varallo (ora in parte ristrutturata) non potevano transitare convogli di certe dimensioni. «Le questioni tecniche sarebbero tutte risolte - conclude Torri -, adesso è un problema di soldi. E mi spiace davvero tanto per gli ammalati che né potranno andare a Malpensa per essere imbarcati su un aereo né potranno appoggiarsi ad altri pellegrinaggi che hanno il punto di partenza a decine di chilometri da Varallo e dalla Valsesia».

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