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Data di pubblicazione:16/05/2006
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:“È ora che la Liguria divorzi da Trenitalia”, ultimatum di Burlando e dei terminalisti
Testo dell’articolo:Genova - «Qui non ci sono treni, locomotori, vagoni, macchinisti... Nemmeno sappiamo se Trenitalia resterà nel settore cargo: non possiamo continuare a dipendere da loro». Aria di divorzio tra il porto di Genova e le ferrovie italiane: a certificarlo non sono solo le parole del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, che dopo aver avviato un contatto con le ferrovie svizzere lo scorso aprile oggi è pronto a rivolgersi, «pur a malincuore», agli stranieri per trovare soluzione ai problemi dello scalo ligure.
Sono gli stessi operatori portuali, riunitisi ieri a Palazzo San Giorgio in occasione dell’assemblea degli agenti, a chiedere il coinvolgimento di altri vettori diversi da Trenitalia: potrebbero essere le ferrovie tedesche, quelle svizzere, ma anche privati italiani a far crescere la quota di traffico ferroviario da e per il porto riducendo l’intasamento sulle strade.
Tra gli altri, a chiedere un cambio di guardia è Luigi Negri, presidente dei terminalisti genovesi e membro del gruppo di studio formato dall’Authority per i retroporti: «Oltre-Appennino c’è una possibilità di sviluppo per Genova, ma serve un collegamento affidabile. Se non lo potrà garantire Trenitalia, lo faranno altri».
Sullo sfondo, un auspicato incremento dei traffici genovesi che tarda ad arrivare: «Non sono le infrastrutture il problema vero - ha commentato Burlando - Dobbiamo allargare il bacino di utenza, senno Genova resta lo scalo di un Paese che non cresce». Gli obiettivi a cui Genova guarda sono la Svizzera, ma anche l’Austria e il centro-Europa.
Dall’altro lato, Burlando accoglie in pieno l’invito di Gallo a pensare a una migliore promozione all’estero del porto genovese: in questo senso, il presidente della Regione ha sottolineato l’importanza della prossima missione commerciale in Cina, a settembre, quando alla comunità locale verrà presentato il sistema portuale dell’Alto Tirreno: i tre porti liguri più Livorno.

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