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Data di pubblicazione:22/05/2006
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Ovada, ora i treni partono prima.
Testo dell’articolo:Ovada. - Strano: i treni si sono messi a partire in anticipo lasciando però i pendolari a terra. Una nuova versione del disservizio. Sulla linea ferroviaria Acqui-Ovada-Genova, disservizi e proteste sono diventate situazioni negative inseparabili. Sembra quasi facciano parte del servizio stesso. Come dire, vanno a braccetto perchè uno accompagna l’altra. L’ultima protesta è davvero insolita. D’altro canto con un migliaio di pendolari che ogni giorno salgono sui treni della storica linea, l’unica che collega in modo diretto Genova con la Valle Stura e le località più note (Ovada e Acqui Terme) del Basso Piemonte, è abbastanza facile che qualcosa vada storto. Però, di solito, la protesta “corre sui binari” per motivi di ritardi abituali dei treni, soppresioni improvvise senza preavviso, carrozze affollate, sporche, troppo calde o troppo fredde.
Questa volta invece il disservizio che ha animato la protesta di vari pendolari ovadesi e acquesi che hanno scomodato anche “Trenitalia risponde”, non è dovuto a ritardi dei treni o altri motivi tra quelli elencati, ma al fatto che, per chissà quale ragione, si è verifcato più volte che i treni che riportano a casa alla sera i pendolari siano partiti in anticipo, lasciando i viaggiatori esterrefatti sul marcipiede della stazione. Altri hanno visto il convoglio su cui dovevano salire che partiva mentre dovevano ancora entrare in stazione.
Non si trattava di un “girato” della trasmissione “Scherzi a parte” di Canale 5. Quello che accadeva (e si è ripetuto) era realtà. Simone M. pendolare di Ovada “bruciato” si è rivolto alla Polfer ma senza riuscire a chiarire il motivo delle partenze anticipate. Poi ha fatto un esposto a Trenitalia .«Da circa 20 anni - sottolinea il pendolare - viaggio tra Ovada e Genova Sampierdarena utilizzano solitamente il treno 6166 per il ritorno, in arrivo a Sampierarena alle 17,47 e partenza alle 17,52. Il giorno 17 maggio è arrivato alle 17,46 ed è ripartito alle 17,48, con quattro minuti di anticipo, lasciando a terra il sottoscritto e circa un’altra ventina di viaggiatori che lo hanno visto passare mentre arrivavano in stazione. Con altri due pendolari ho segnalato la cosa alla Polfer della stazione che ha verificato l’anticipo anche con l’Ufficio movimento e ha fatto un rapporto di polizia interno».
Forse era stato un caso. Nossignori! Due giorni dopo l’insolito disservizio è ancora sucesso. Alla stazione di Sampierdarena tutti con un palmo di naso davanti al treno ormai già lontano. «Il 19 maggio - ha aggiunto Simone M. - il fatto si ripetuto, ma con un anticipo di partenza di 3 minuti anzichè 4. A questo punto la Polizia ferroviaria ci ha sollecitato a fare un esposto ufficiale a Trenitalia, cosa che abbiamo fatto».
Trenitalia, via e-mail, ha già confermato il ricevimento del reclamo, riservandosi però di rispondere entro 30 giorni. Oggi per i pendolari inizia una nuova settimana. Rimarranno ancora appiedati a guardare il treno i mentre scompare all’orizzonte? È quello che temono.

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