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Data di pubblicazione:06/06/2006
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Novi Ligure, rogo su locomotore
Testo dell’articolo:È bastato un piccolo incendio nel locomotore di un treno merci, per mandare in tilt, ieri mattina, la linea Torino - Genova. Dure le proteste dei pendolari che ancora una volta hanno dovuto fare i conti con i ritardi dei treni di oltre un’ora.
Intorno alle 6,45 un treno merci in transito da Novi sul secondo binario, si è improvvisamente arrestato all'altezza del supermercato Gulliver, a poche centinaia di metri dalla stazione. A causa di un denso fumo sprigionatosi nella cabina di guida, unito a scintille che uscivano dalla centralina elettrica, i due macchinisti hanno bloccato il convoglio e sono scesi chiamando i soccorsi.
Sono giunti i vigili del fuoco di Novi che in breve hanno spento il fuoco e messo in sicurezza il locomotore, interrompendo completamente la funzionalità della linea elettrica verso Genova, a scopo precauzionale. I treni per Torino sono invece transitati regolarmente.
Il locomotore è stato trainato allo scalo di San Bovo per verifiche tecniche, ma in attesa che una nuova motrice arrivasse dallo stesso scalo novese per agganciare il convoglio e riprendere il viaggio, è trascorsa circa un'ora. «Siamo ormai ridotti ad un livello terzomondista - ha commentato un viaggiatore. - Questo nuovo episodio non fa che sottolineare ulteriormente la fatiscenza dei mezzi in dotazione alle nostre ferrovie. Proprio non ci si rende conto che se non si pensa a promuovere adeguati investimenti per tutti i mezzi, comprese le carrozze passeggeri, la situazione è destinata a precipitare. Ancora una volta andremo al lavoro in ritardo, ma prima o poi dovremo essere ripagati da questi disagi. Intanto chiederemo un intervento all'associazione dei pendolari novesi perché sia presentato un esposto ai responsabili delle ferrovie». I convogli diretti a Genova, ieri, hanno subito oltre un’ora di ritardo e per placare gli animi dei pendolari fermi in sala d'aspetto e sotto la pensilina, alcuni dei quali avevano persino minacciato di organizzare i un sit in sui binari, si è resa necessaria la presenza della polfer.

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