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Data di pubblicazione:19/06/2006
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Oltre lo sportello: Quando il tabellone...
Testo dell’articolo:Torino, stazione di Porta Nuova, ore 16,30. L’espresso per Palermo delle 16,55 è già pronto al binario: bene! Timbro il mio biglietto di seconda classe e sto per salire quando, per puro scrupolo, chiedo al personale di bordo se il treno ferma ad Alessandria. Una delle due donne non lo sa; l’altra sta parlando al cellulare di fatti suoi (eppure sta lavorando...) e molto sgarbatamente mi dice che è inutile che chieda tanto io su quel treno non posso salire. E perché mai? Troppo impegnata nella sua conversazione privata neanche mi risponde. Mi rivolgo allora a due ferroviere: una più scortese dell’altra. «Non è proprio giornata» penso. Una mi chiede se non ho visto che il treno è tutto formato da cuccette; rispondo di no, visto che sono in testa al binario e non pensavo di percorrerlo tutto e quando faccio notare che sul tabellone mobile non c’è alcuna annotazione lei non ci crede. La invito a seguirmi: lo leggiamo insieme e alla fine si convince, ma mi dice che è lo stesso colpa mia: «Avrebbe dovuto leggere i tabelloni gialli, quelli generali. Lì c’è scritto di sicuro». «È vero, ma le sembra normale che una persona arrivi in stazione, vada al binario dove sono stati appena rinnovati i tabelloni elettronici e, diffidando delle informazioni che scorrono, abbia il tempo di andare a leggersi l’orario generale?». La ferroviera, alla fine, mi dà ragione e mi dice: «Mi faccia una segnalazione». «Gliela sto facendo, non le basta?». Mi guarda perplessa e se ne va. Sono costretta a prendere il treno successivo, l’Intercity per Firenze delle 17,05, ma ormai il biglietto ordinario è già stato «obliterato» e da qualche tempo non si può più acquistare il solo supplemento rapido: è una delle tante novità decise da Trenitalia per rendere la vita più complicata ai viaggiatori. Vado allora all’ufficio Assistenza Clienti e chiedo che cosa devo fare. È facilissimo: mi annullano con un timbro il biglietto e mi dicono di mostrarlo alla biglietteria, dove me ne faranno un altro, comprensivo di supplemento, ma pagherò soltanto la differenza. Perfetto: sembra davvero semplice. Invece, una volta arrivata alla biglietteria, l’addetto mi dice che il biglietto non me lo cambia: ha troppa fretta, c’è troppa gente in coda per cui mi farà solo il supplemento. Gli faccio notare, come mi hanno riferito i suoi colleghi, che la procedura non è corretta e non voglio poi avere problemi una volta in treno. Si mette a ridere e mi dice: «Non si preoccupi, con me vedrà che si troverà bene». Mi sono trovata talmente bene che il controllore mi dice che il mio biglietto non sarebbe valido, ma è anche molto tollerante: ascolta la mia storia, si impietosisce e alla fine conclude: «In fondo lei ha pagato l’intero importo e questa è la cosa più importante per noi».

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