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Data di pubblicazione:16/07/2006
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Nuovi binari sulla Torino-Ceres: sostituiscono quelli distrutti dall’alluvione del 1994 a Germagnano
Testo dell’articolo:Dopo dodici anni sono iniziati i lavori di posa dei nuovi binari della linea ferroviaria Torino-Ceres nel tratto tra Germagnano e Ceres. Sono gli ultimi chilometri di strada ferrata inagibili dall’autunno del 1994 quando vennero in parte distrutti dall’alluvione che devastò le Valli di Lanzo. Da allora le vecchie «belghe» sono state sostituite dai bus. «Entro la prossima estate le carrozze torneranno a sferragliare fino a Ceres, i cantieri chiuderanno entro giugno e con i collaudi si arriverà al massimo a luglio» - promette con una certa sicurezza Giancarlo Guiati, il presidente del Gruppo Torinese Trasporti, che gestisce il traffico su una delle linee più vecchie d’Italia.
Le tempistiche e tutti i dettagli del recupero della parte terminale della tratta inaugurata nel 1920 verranno illustrati mercoledì prossimo alle 17 e 30 nel convegno dal titolo «Quando il treno a Ceres?» che si terrà a Ceres, nella sala consiliare di Palazzo Civico. Un incontro, moderato dall’onorevole Riccardo Sartoris, al quale parteciperanno gli amministratori dei comuni di zona e i dirigenti del Gtt che, negli ultimi anni, per rimodernare e potenziare il troncone terminale della strada ferrata ha investito oltre ottanta milioni di euro. «Ma avremmo ancora bisogno di almeno sei milioni di euro per completare una serie di interventi sulla tratta» dice Guiati mentre scorre attentamente l’elenco delle opere che, per adesso, restano sulla carta. Si tratta di un sottopasso veicolare a Lanzo per eliminare un passaggio a livello, di sottopassi pedonali a Nole, Mathi e Germagnano, un restyling della galleria di Lanzo e il posizionamento di alcune protezioni lungo i binari. «Con l’appoggio della Regione stiamo cercando di ottenere i finanziamenti dal Ministero» spiega Guiati. Dopo la posa dei binari si passerà all’elettrificazione della linea sulla quale sfrecceranno anche i nuovi Ttr, i treni inaugurati in occasione delle Olimpiadi invernali. «Abbiamo in programma la sostituzione di quasi tutto il materiale rotabile impiegato sulla Torino-Ceres - dice ancora il presidente di Gtt -. La Regione ha stanziato già 36 milioni di euro che ci consentiranno di acquistare altri nove o dieci carrozze da destinare anche all’utenza della Canavesana». Il treno avrebbe dovuto arrampicarsi in valle già un anno fa, ma poi, la scoperta del pietrisco contenente amianto depositato sulla massicciata della ferrovia, ha costretto ad un lungo stop.
Un imprevisto, scatenato dall’esposto di un cittadino alla Procura, che si è concluso pochi giorni fa, quando se n’è andato anche l’ultimo camion, diretto verso la discarica della Barricalla, carico di pietre provenienti dalla vecchia cava di Balangero, considerate «pericolose» per la salute pubblica e, soprattutto, per gli operai impiegati nei cantieri della Torino-Ceres. Intanto anche la caratteristica stazione di Ceres è stata ripulita dai rovi e dagli sterpi che l’avevano trasformata in una foresta.
«Con l’arrivo del treno dopo dodici anni speriamo di riconquistare quei turisti pendolari che abbiamo perso in tutto questo tempo - si augura Sergio Eboli, il sindaco di Ceres -. Parlo delle centinaia di persone che tutte le estati partivano anche da Torino e salivano fino qui anche solo per un giorno».

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