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Data di pubblicazione:03/08/2006
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:«Treni in orario, basta scuse», gruppo di lavoro presenterà proposte per ridurre i disagi dei pendolari: Alba, Bra, Mondovì e Ceva le aree più penalizzate
Testo dell’articolo:CUNEO - Un tavolo tecnico per evitare di «perdere il treno». Regione, Provincia, sindacati, Trenitalia, Rete Ferroviaria Italiana e pendolari non andranno in ferie, ma lavoreranno insieme, per formulare una proposta su orari, coincidenze e corse. E tentare di risolvere i disagi che, ormai da molti mesi, colpiscono chi, dalla «Granda», usa il treno per raggiungere Torino. Senza arrivare mai puntuale. La decisione è giunta ieri mattina, al termine dell’incontro che, in Provincia, ha visto confrontarsi enti locali (assessori e consiglieri regionali e provinciali, delegati dei Comuni), sindacati e comitati di viaggiatori. In prima linea gli albesi, con Vincenzo Ramunno: «Vogliamo tornare a casa in orario. Per le grandi opere il compito è dei politici, noi chiediamo risposte immediate, con i piedi per terra. Da Alba a Torino ci vogliono due ore, aspettiamo treni che non esistono. L’unico diretto per arrivare nel capoluogo entro le 10 è alle 8. Nella cintura torinese ci sono 50 collegamenti». Poi Maurizio Repetto e Carlo Rosso, per i pendolari della Torino-Savona: «Andrebbero considerate di più le esigenze di chi è molto lontano da Torino e non ha alternative alla ferrovia. Invece i tempi di percorrenza sono aumentati del 20-30 per cento». Annunziata Lavina (Savigliano-Saluzzo-Cuneo) rappresentava i comitati delle linee minori: «Siamo senza collegamenti. D’estate ci sono soltanto i bus sostitutivi dell’Ati. Un mese fa abbiamo avanzato delle richieste, ci hanno detto sì, ma non si è fatto nulla». Poi gli interventi di politici e amministratori locali. L’assessore provinciale ai Trasporti, Ambrogio Invernizzi: «Trenitalia deve andare incontro alle esigenze di pendolari e studenti. È necessario garantire tempi ragionevoli, magari diminuendo le fermate nel Torinese». Il consigliere regionale Mariano Rabino: «Ho sollecitato quest’incontro, perché non devono esserci pendolari di serie A o B. Certo, mancano le risorse, ma proviamo a distribuire agi e disagi». Il collega Alberto Cirio: «Il problema non è condividere i disagi, in una guerra tra poveri, ma risolvere i guai. La cintura di Torino rimane privilegiata». Giorgio Ferraris: «Alba, Monregalese e Cebano sono i più penalizzati. Ma esiste anche il problema del pendolarismo all’interno della provincia». Elio Rostagno: «Le Ferrovie devono tener conto che non si può scendere sotto livelli minimi di investimenti».
I Comuni hanno affidato alla Provincia un ruolo di coordinamento delle segnalazioni. L’assessore Roberto Russo (Bra): «Finora Trenitalia ha risposto “niet” a tutte le proposte dei pendolari. Si tolgano tanti privilegi ingiustificati». Michele Fino, assessore a Saluzzo: «Nessuno ha ancora lamentato la qualità dei viaggi, dalla pulizia ai posti a sedere: ci si accontenterebbe del rispetto degli orari». L’assessore Guido Lerda (Cuneo): «Dobbiamo ragionare in modo complessivo sull’integrazione tra gomma e rotaia. Cuneo fa forti investimenti su Movicentro e parcheggio pluripiano: non reggiamo più i 33 mila passaggi di veicoli sul viadotto Soleri e i 16 mila sul ponte vecchio. E c’è il raddoppio della Cuneo-Fossano: sempre in procinto di iniziare, ma mai avviato».
Luca Bosio (Cgil-Cisl-Uil): «I disagi sono molti, e nessun agio. Sulle linee abbiamo problemi strutturali, organizzativi, di comunicazione e programmazione». Il collega Raffaele Iovine: «Non dimentichiamo che i convogli sono sporchi, tutte le domeniche hanno un’ora e mezzo di ritardo e centinaia di persone stipate, in piedi». L’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli: «Non ci sono ricette magiche, ma occorre lo sforzo di tutti. Serve un tavolo tecnico: compensazioni e un punto d’equilibrio da trovare, senza spostare i disagi su altri. Il miglior orario sarà quello che lascerà tutti un po’ scontenti. Puntiamo a qualche accelerazione sui tempi di percorrenza. Presentate una proposta tecnica, fattibile e un minimo condivisa, senza barricate. Si faccia una cernita accorta delle linee con servizi ridondanti, ma non tagliamo treni che viaggiano pieni».
Per Trenitalia ha parlato il direttore territoriale, Carlo Pino: «Il Memorario, con i treni cadenzati, in qualche zona funziona bene, ma sulla rete del Piemonte non doveva essere applicato, soprattutto per i tempi stretti delle coincidenze. Da tempo siamo disponibili a rivedere gli orari, partendo anche da un foglio bianco. Ma ci sono limiti, perché se pensiamo di velocizzare i servizi su alcune tratte avremo un minor numero di treni». A «tirare le fila» conclusive, il presidente della Provincia, Raffaele Costa: «Entro agosto costituiremo il Comitato, con Regione, Provincia, pendolari e tutte le realtà. Si incontrerà una volta a settimana. Ai primi di settembre valuteremo il nuovo orario dei treni, a ottobre presenteremo le nostre proposte».

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