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Data di pubblicazione:06/08/2006
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:Ex stazioni, non si perda il treno dei fondi
Testo dell’articolo:Il Comune non può perdere il «treno» dei fondi regionali per il recupero degli ex immobili Fs. E per questo «deve predisporre un piano per acquisire dalle Ferrovie dello Stato gli edifici dimessi, come le vecchie stazioni e gli ex caselli, in modo da destinarli a sedi di associazioni o a scopi sociali».
È riassumibile così la proposta avanzata da Giacomo Pellegrino consigliere comunale di minoranza del gruppo di Forza Italia a Fossano, che ha presentato in merito un’interrogazione al sindaco Francesco Balocco. L’esponente azzurro si richiama, in proposito, a una recente legge regionale, la numero 5 dello scorso febbraio, appunto in tema di «Conservazione e valorizzazione sociale delle linee e degli immobili ferroviari dismessi o inutilizzati»: uno strumento normativo che ha dato la possibilità alla Regione di acquisire le piccoli stazioni dismesse dalle Ferrovie e di assegnarle gratuitamente ai Comuni per il riutilizzo delle stesse a fini pubblici. Una legge, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, che, se applicata, può senz’altro consentire di recuperare un ingente patrimonio immobiliare in tutto il Piemonte.
«È un’ottima iniziativa - osserva Pellegrino - perché sarà finalmente possibile riutilizzare molti edifici che, abbandonati o non più utilizzati dall’Ente Ferrovie, finirebbero con il degradarsi del tutto. I Comuni saranno i protagonisti di questa opera di valorizzazione, perché potranno presentare i piani di recupero dei fabbricati dismessi e ricevere contributi regionali utili a coprire le spese per la ristrutturazione.
Anche nel territorio fossanese non mancano le opportunità di intervenire in tal senso».
Da un sommario esame, che ancora non è esaustivo, sono presenti nel solo territorio comunale di Fossano: il casello di via Centallo, a fianco del Canale Mellea, il casello di Gerbo e quello di Piovani, quest’ultimo lungo la Provinciale, e la stazione di Maddalene.
«Si tratta di abitazioni - aggiunge ancora l’esponente azzurro - che potrebbero essere destinate al conseguimento di obiettivi sociali, culturali, economici. Spesso i Comuni hanno l’esigenza di realizzare sedi per associazioni locali, oppure di sistemare minialloggi da destinare ai casi più bisognosi. La legge regionale assegna un primo stanziamento di 3 milioni di euro per il triennio che va fino al 2008. Una volta vagliate le richieste che perverranno dai Comuni, la Regione presenterà uno specifico programma annuale di acquisizione delle linee e dei fabbricati dimessi. Occorre, dunque, che il Comune cominci a censire i fabbricati che potrebbero essere interessati da questa iniziativa, affinché possano essere poi redatti i corrispondenti progetti di recupero, in modo da essere preparati al momento in cui la Regione renderà pubblico il bando per l’assegnazione di fondi».

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