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Data di pubblicazione:08/08/2006
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Borioli sfida Di Pietro e Ferrovie: la Regione si candida a gestire in concessione le linee Voltri-Ovada e Savona-Cairo-Alessandria
Testo dell’articolo:Alessandria - Davanti alle cattive notizie meglio non arrendersi. Così il Piemonte, ieri, dopo aver metabolizzato la conferma che non ci sono risorse finanziarie per le grandi infrastrutture e quindi neppure per il Terzo valico, ha lanciato la sua proposta: «Lo Stato ci dia in concessione le cinque linee di collegamento fra Liguria e basso Piemonte che sono definite da Rfi come sotto utilizzate e noi le faremo funzionare sicuramente meglio con l’obiettivo di sviluppare i traffici fra i porti liguri e le aree logistiche dell’Alessandrino». Non una provocazione, ma un progetto quello che ha in serbo la Regione subalpina, chiarito dall’assessore ai trasporti Daniele Borioli dopo l’annuncio del ministro Di Pietro che non ci sono quattrini da destinare ad un’opera da quasi cinque miliardi di euro come il Terzo valico e soprattutto davanti alle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Rfi Mauro Moretti che ha rimarcato l’esistenza di cinque valichi già disponibili, ricordando che «ci sono tracce ferroviarie inutilizzate tra Piemonte e Liguria e verso Nord che possono essere coperte tra cui la Voltri-Ovada».
Da lì parte l’idea piemontese di trovare una soluzione transitoria ma efficace allo stop del Terzo valico che pure resta un’opera prioritaria per lo sviluppo economico del Piemonte - e non solo - secondo il governo di Mercedes Bresso che attraverso l’assessore Borioli mette in guardia il ministro Di Pietro e lo stesso governo Prodi sulla volontà di dare battaglia nel caso in cui il progetto venisse definitivamente abbandonato. «Possiamo accettare - ha detto Borioli - una riprogrammazione dei tempi di realizzazione, uno slittamento di tre-quattro anni ma non di buttare via il lavoro di anni fatto tra le Regioni, gli enti locali e gli amministratori. In caso contrario sarà battaglia contro Di Pietro esattamente come se ci fosse ancora Lunardi». Il governo di centro sinistra di Prodi, gemello di quello del Piemonte, non si aspetti sconti. Se mai accetti di discutere la proposta di gestione regionale di quelle cinque linee che Rfi ha dimostrato di non aver saputo sfruttare al meglio, la San Giuseppe-Acqui-Alessandria, la Genova-Ovada-Alessandria o come il tratto Voltri-Borzoli, dedicato alle merci e percorsa giornalmente solo da sette treni merci. «Non può essere un accordo solo con il Piemonte - aggiunge - ma deve comprendere anche la Liguria». Subito dopo la pausa vacanziera di agosto Borioli chiederà al collega Luigi Merlo di ragionare sul progetto. In mente l’assessore piemontese ha la costituzione di una società, che definisce “sovraregionale” che gestisca in maniera efficiente le tracce ferroviarie visto e considerato che Piemonte e Liguria sarebbero in grado di fare una programmazione adeguata dello sviluppo dei traffici conoscendo le esigenze logistiche dei porti e le potenzialità delle aree alessandrine individuate come retroportuali. «Non solo - sottolinea l’assessore - le due Regioni sono entrate nella società di logistica Slala e questo può rendere più fattibile il progetto».
Un impegno diretto dunque che scavalchi l’inefficienza dimostrata da Rfi che gioverebbe al sistema portuale, all’economia piemontese e non solo. «Sono sicuro che si avrebbe anche un miglioramento del trasporto passeggeri e finalmente il giusto impulso il sistema della logistica integrato fra Liguria e Piemonte».
Del resto l’area di sviluppo logistico il Piemonte l’ha individuata nel triangolo che unisce Alessandria, Novi e Tortona lasciando fuori, per conformazione e vocazione economica, il territorio fra Acqui e Ovada. «Abbiamo incaricato la società del Politecnico di Torino, City, di riformulare il progetto con la stessa tecnologia ma con un approdo del tunnel in quel triangolo». Perché una cosa è certa per Borioli e la Regione: Alessandria sarà il cuore del sistema logistico del sud del Piemonte, Novi e Tortona completeranno il sistema. «Sarà lo scalo merci fondamentale che può alimentare lo sviluppo logistico e quindi economico dei traffici». Nessuna penalizzazione per gli altri due centri, anzi un’integrazione che renderà l’intera area competitiva insieme ai porti di Genova e Savona nella sfida con i porti e i traffici del nord Europa.


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