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Data di pubblicazione:31/08/2006
Fonte:La Stampa edizione di Aosta
Titolo dell’articolo:Doppia stazione ferroviaria per Aosta: tra l’attuale e la nuova (di fronte alla «Cidac») binari interrotti per 200 metri
Testo dell’articolo:AOSTA - Due stazioni ferroviarie per la città. Quella attuale resta, ma diventa l’ultima della tratta Torino-Aosta, poi i binari s’interrompono per circa 200 metri e ne verrà costruita un’altra per servire l’Alta Valle. In quei duecento metri tra le due stazioni ci sarà l’area di collegamento con la zona Sud, l’area F8, la partenza della funivia per Pila, la Gros Cidac, la Cogne. Il progetto di fattibilità è la risposta che la società per azioni «Geodata» di Torino ha dato all’Amministrazione regionale. I progettisti risolvono così il problema del collegamento tra la città e la sua zona Sud. No a una costosissimo tunnel (circa mezzo miliardo di euro), no a una ferrovia sopraelevata. Il progetto non è ancora pubblico, è stato consegnato all’assessorato ai Trasporti regionale, sarà discusso in giunta fra due settimane per finire nell’aula dell’assemblea regionale a fine settembre. «Non ci sarà un’approvazione da parte del governo - dice l’assessore Ennio Pastoret -, ma porteremo un approfondito dossier in Consiglio su tutti gli studi fatti e sarà l’assemblea a decidere». Nessun giudizio sulla nuova ipotesi? «Posso dire che secondo me è un’ipotesi razionale e che rispetto all’idea di fare un tunnel è di grande risparmio». Il progetto di fattibilità era inserito fra le opere finanziate dall’Europa attraverso un Interreg. La seconda stazione dovrebbe essere costruita in corrispondenza dell’ingresso dell’ipermercato «Gros Cidac». E’ possibile che l’attuale sottopasso di accesso ai binari sia prolungato per raggiungerla. La Regione aveva chiesto alla «Geodata» con una delibera dell’8 agosto di un anno fa, di studiare il collegamento con l’area Sud di Aosta limitando al minimo la superficie occupata dai binari e di «verificare la compatibilità della linea ferroviaria con l’eventuale sistema di tramvia regionale». La seconda stazione potrebbe essere una sorta di metropolitana per l’Alta Valle, sul modello dei «Rer» di Parigi, treni che adottano un servizio metrò e che collegano la metropoli alla periferia. L’area Sud di Aosta, a ridosso di area Cogne, autostrada e Dora Baltea, diventa così la zona di sviluppo e di nuovo accesso alla città. Ma le soluzioni possibili (con costi diversi) sono molte. Per questo il governo, come ricorda Pastoret, non presenterà una soluzione, ma tutte, per consentire «il più ampio dibattito, quindi una scelta ponderata». Nella delibera di affidamento dell’incarico alla «Geoadata» c’è il riferimento al piano regolatore di Aosta, ma il Comune finora non è ancora stato coinvolto per la nuova soluzione progettuale, un’inattesa «terza via», dopo tunnel e ferrovia sopraelevata. Con l’Europa il dialogo è però della Regione, partner dal 2004 del progetto europeo «Alpine mobility management-Mobilalp».

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