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Data di pubblicazione:09/09/2006
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Parco fluviale al posto della linea Fs dismessa Narzole-Bastia: proposta del sindaco di Farigliano
Testo dell’articolo:FARIGLIANO - Un parco fluviale sul Tanaro, nel suggestivo scenario dei calanchi, al posto del tratto Narzole-Bastia Mondovì della linea ferroviaria Bra-Ceva, dismessa da anni. Un progetto bello e ambizioso, da affiancare a quello della realizzazione di una pista ciclabile, che coinvolgerebbe ristoratori e altri operatori attivi sul territorio. A proporlo è stato l’altra sera il primo cittadino di Farigliano Giancarlo Tavella, che in un incontro con alcuni sindaci della zona, ha riaperto il discorso dell’utilizzo di sedi e tracciati della ex ferrovia. Per affittarli ai Comuni interessati, l’anno scorso Rfi (Rete ferroviaria italiana) aveva chiesto una cifra astronomica, facendo andare su tutte le furie gli amministratori locali. Rabbia condivisa anche da Comodo (Confederazione mobilità dolce) e Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), che in questi giorni stanno promuovendo una raccolta firme da inviare al presidente del Consiglio Romano Prodi per esortarlo ad interessarsi alla questione. Giancarlo Tavella ha le idee chiare: per valorizzare il territorio bisogna iniziare a pensare «in grande». «Dopo che Rfi ci aveva chiesto un affitto da capogiro per l’utilizzo di tracciati e sedi della ferrovia, dimessi dall’alluvione del 1994 - continua il sindaco - per realizzare la pista, avevamo interessato le istituzioni e inviato ai responsabili dell’ente una serie di lettere di protesta. Non abbiamo mai ricevuto risposta». Un barlume di speranza era sembrata, mesi fa, la pubblicazione di una legge in base alla quale la Regione si impegnava ad acquistare da Rfi i tracciati dismessi, per poi concederli gratuitamente agli enti locali. «Ma purtroppo i soldi a disposizione sono troppo pochi - sottolinea Tavella -. Non dobbiamo lasciarci scoraggiare, e proporre un progetto di respiro più ampio. Sarebbe fantastico riuscire a realizzare un parco fluviale, oltre alla pista ciclabile, con strutture ricettive al posto delle vecchie stazioni». Il progetto coinvolgerebbe una decina di Comuni, da Narzole a Bastia, sul percorso di oltre venti chilometri del tratto della Bra-Ceva. Ad agosto intanto, Rfi ha ceduto le sette linee ferroviarie dimesse della «Granda» - Bricherasio-Barge, Airasca-Moretta, Busca-Dronero, Moretta-Cavallermaggiore, Mondovì-Bastia, Moretta-Saluzzo, e Bra-Ceva (tranne il tratto Cherasco-Narzole) - alla «Ferrovie real estate», società del gruppo Fs. «Il cambio dell’interlocutore complica la situazione - aggiunge l’assessore di Clavesana Sandro Blasutto -, ma l’idea di Tavella è buona e merita di essere sostenuta». Ad appoggiare la causa stanno pensando Comodo e Fiab, promotori di una sottoscrizione che presto finirà nelle mani di Prodi. «In Italia ci sono circa mille chilometri di tracciati ferroviari dismessi - spiega Aldo Tichy, coordinatore della Fiab per il Nord-Ovest -, oltre cento solo nel Cuneese, inutilizzabili per i costi imposti da Fs. Vorremmo convincere il Governo ad approvare una legge che impedisca alle Fs di venderli a privati, concedendoli gratuitamente agli enti locali. Il nostro obiettivo è raccogliere tutte le firme già entro metà mese».

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