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Data di pubblicazione:14/09/2006
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Un asse bipartisan Formigoni-Bresso per il Nord-Ovest. Obiettivo: grandi opere e reti interregionali
Testo dell’articolo:TORINO. Tutta colpa della fusione tra San Paolo e Banca Intesa. La nascita della Superbanca che poggia le sue fondamenta su Torino e Milano ha costretto la presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, e il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, ad accelerare i tempi di un incontro - l’appuntamento è per oggi alle 15 al Pirellone - che ha come obiettivo immediato lo sviluppo di politiche comuni nel campo delle infrastrutture, della lotta all’inquinamento e della ricerca. Sulla sfondo la possibilità di arrivare ad un patto per ottenere in tempi brevi il federalismo fiscale, la «madre di tutte le battaglie». Parola di Bresso.

Il ragionamento è semplice: la Superbanca e il completamento della linea ad Alta Velocità ferroviaria tra i due capoluoghi rendono obbligatoria la ricerca di sinergie. Uno scontro frontale per difendere il proprio orticello, infatti, sarebbe alla fine mortale, anche per l’eventuale vincitore. La parola d’ordine, allora, è «complementarietà». Un esempio? «Invece di iniziare una battaglia campale per difendere la permanenza o meno di uno sportello bancario noi dobbiamo fare fronte comune per ancorare il nuovo istituto di credito, che ha vocazione globale, ai nostri territori». Non parole ma denari, tanti. Ancora Bresso: «Dobbiamo fare in modo che una parte dei ricavi della Superbanca restino nelle nostre regioni e vengano utilizzati per accompagnare operazioni di sviluppo e di innovazione complesse che richiedono il supporto di un grande gruppo economico». Ecco allora che quei soldi potrebbe servire per far decollare il sistema delle concessioni autostradali tanto caro a Formigoni, e spalleggiato dal Piemonte, oppure la nascita di una rete ferroviaria regionale in Piemonte sul modello delle Ferrovie Nord lombarde. Bresso pensa che il colosso del credito italiano «possa essere tra i promotori di un eventuale project financing per realizzare la Torino-Lione. Il Sanpaolo aveva già dato la sua disponibilità».

La «complementarietà» nel campo delle finanze e delle infrastrutture si intreccia con la logistica. Il discorso interessa soprattutto le province di Alessandria e Novara che sono attraversate da flussi di traffico merci da e per Milano. A sud il collegamento con il porto di Genova. A Nord le ferrovie e le autostrade che portano al Gottardo e al Sempione. Sintetizza Bresso: «Il Piemonte è il retroporto di Genova e l’interporto di Milano». Da risolvere il problema di Malpensa. Per rafforzare l’attrattività dell’hub la Lombardia punta alla costruzione di una terza pista. Decolli e atterraggi, però, insisterebbero in buona parte sul territorio piemontese. Torino è pronta a fare le barricate. Si vedrà. Nel corso dell’incontro si parlerà anche di iniziative comuni contro lo smog. Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno già adottato un pacchetto di misure comuni per ridurre l’inquinamento atmosferico. Formigoni vorrebbe inserire nel pacchetto anche la proposta di una giornata senza auto in tutto il Nord. E nuove sinergie servono per ridurre l’inquinamento dei terreni derivanti da nitrati e dalle deiezioni animali.

Fin qui l’agenda «amministrativa». Il vertice, però, affronterà anche i temi della politica. Formigoni è deciso a sfruttare tutte le pieghe previste con la riforma del titolo 5 della Costituzione per sottrarre a Roma competenze legislative. Una politica «autonomista» che non dispiace alla Bresso: «C’è un gruppo di funzionari che sta verificando quali siano le materie su cui possiamo esercitare la nostra potestà legislativa esclusiva». Poi precisa: «Non sono interessata ad ottenere competenze omogenee per tutto il Nord ma credo che ogni regione debba decidere autonomamente quali competenze legislative sono necessarie per il proprio sviluppo». Alla presidente interessano ricerca, politiche industriali e università.

Sullo sfondo il federalismo fiscale o meglio «la necessità di definire regole precise per applicarlo alle vecchie e nuove competenze che la Costituzione assegna alle regioni». Bresso aggiunge: «Nessuno mette in discussione il rispetto del principio di solidarietà ma l’applicazione di regole chiare e di un vero potere fiscale non avrebbe effetti negati per gli italiani». E conclude: «L’applicazione di una tassa locale sul turismo, ad esempio, potrebbe favorire città come Roma, Firenze, Venezia e le regioni del Sud».

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