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Data di pubblicazione:21/09/2006
Fonte:TargatoCN.it
Titolo dell’articolo:Cuneo, Cirio su trasporto ferroviario: “Uniamo le forze”
Testo dell’articolo:Lunedì si è riunito il “Tavolo di Lavoro” istituito dal Presidente della Provincia di Cuneo Raffaele Costa, per la razionalizzazione delle linee di trasporto su rotaia della provincia di Cuneo. Si è trattata dell’ultima seduta per licenziare un prospetto comune di richieste, che tenesse conto delle diverse esigenze dei Comitati Pendolari, da presentare in Regione. E’ emersa subito chiaramente a tutti la necessità di unire le forze tra le diverse aree politiche cuneesi, per una maggiore e più efficace pressione da effettuare sull’iter burocratico regionale di questo documento.

Il Consigliere Regionale Alberto Cirio ha così commentato: “Ringrazio vivamente il Presidente della Provincia di Cuneo Costa e l’Assessore Invernizzi per avere dato la loro disponibilità ad organizzare questo gruppo di lavoro, mediando efficacemente tra le richieste e le esigenze dei Comitati Pendolari e di Trenitalia. Solo da quando la Provincia di Cuneo si è assunta in prima persona l’onere di difendere le giuste istanze dei pendolari cuneesi si è potuto arrivare ad impostare una soluzione che, se imposta a Trenitalia, potrà finalmente porre fine a questa dolorosa vicenda. I Comitati Pendolari hanno dimostrato una grande maturità durante tutta questa vicenda, e ora dovrà essere la Regione Piemonte a dover mostrare di avere le stesse capacità riuscendo ad imporre a Trenitalia l’attuazione del prospetto licenziato dal Tavolo di Lavoro.

I toni dello scontro che ci attende sono purtroppo sempre gli stessi: la Giunta Bresso pensa troppo a Torino e troppo poco al Piemonte - conclude Cirio -. La situazione treni in provincia di Cuneo potrà migliorare realmente soltanto se la Regione saprà ridurre gli enormi privilegi di cui godono da sempre i pendolari della cintura torinese, pensando per una volta che il Piemonte non è solo Torino e che i pendolari cuneesi subiscono da troppo tempo danni ed umiliazioni inaccettabili”.

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