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Data di pubblicazione:25/09/2006
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Da Caselle a Porta Susa sul tram-treno tedesco
Testo dell’articolo:KASSEL - Ha l’autonomia di un treno e la flessibilità di un tram: in pratica, viaggia indifferentemente sulle linee tranviarie e ferroviarie ottimizzando i vantaggi di entrambe. Lo prendi in città, a una qualsiasi fermata, ma questa specie di tram travestito da treno - e viceversa -, può scorrazzarti sulla rete extraurbana condividendo i binari con i suoi fratelli maggiori. La ciliegina sulla torta è il raccordo in fase di costruzione che gli permetterà di entrare ed uscire con disinvoltura dalla stazione ferroviaria, assolvendo funzioni diverse. Accade a Kassel, in Germania, dove il «Regio Citadis» - 28 esemplari prodotti da Alstom nello stabilimento di Saltzgitter -, non solo è diventato la scommessa del capoluogo e dell’hinterland ma, come ogni star che si rispetti, è meta di visite guidate. L’ultima ha riunito i vertici del Gruppo Torinese Trasporti (Guiati), più gli assessori ai Trasporti di Regione (Borioli), Provincia (Campia) e Comune (Sestero), prima incuriositi e poi conquistati da questo mezzo ibrido al punto da valutarne l’impiego sul nostro territorio: dalle linee ferroviarie secondarie al futuro collegamento fra lo scalo di Caselle e la nuova stazione di Porta Susa, evitando la costruzione dell’impegnativo tunnel sotto corso Grosseto. Come? Il tram-treno viaggerebbe da Caselle a stazione Dora sfruttando la ferrovia, poi proseguirebbe in direzione Porta Susa correndo sui binari tranviari lungo la Spina. Fantascienza? A Torino e in Piemonte, dove la Regione è intenzionata a varare uno studio di fattibilità, può darsi. A Kassel e all’Aja, ma non solo, il tram-treno si è già accreditato come il paradigma della mobilità sostenibile. La formula vincente, scelta da 24 città nel mondo per un totale di 800 veicoli ordinati, condensa ingredienti diversi: velocità, silenziosità, maneggevolezza, adattabilità (il motore diesel gli permette di prestare servizio anche sulle linee non elettrificate). Non ultimo, il risparmio economico garantito da un mezzo ideato per sfruttare le reti esistenti - ferroviarie e tranviarie - evitando la costruzione di nuove e costose infrastrutture. L’uovo di Colombo per Regioni ed enti locali, oggi condizionati da bilanci non certo prosperi. Non a caso l’interesse per il «Regio Citadis» accomuna Piemonte, Lazio, Emilia, Toscana e Marche. Fatti salvi alcuni problemi tecnici da risolvere, come la compatibilità di scambi e binari, A Torino e dintorni il nuovo mezzo potrebbe garantire un’ottimo servizio utilizzando il «ferro» che c’è. Certo, quella di Kassel è una realtà resa possibile da fattori diversi: pragmatismo in dosi massicce, che da queste parti non manca; visione d’insieme; investimenti con la maiuscola. In questa cittadina di 190 mila abitanti adagiata sulle rive della Fulda, nell’Assia, centro del protestantesimo tedesco dove nel XIX secolo i Fratelli Grimm scrissero le loro fiabe, si lavora senza badare a spese per adeguare ed estendere la rete di collegamenti che la collega con i 7 mila chilometri quadrati dell’hinterland. Fra nuove linee, nuove stazioni e nuovi treni, alla fine l’assegno ammonterà a 180 milioni di euro. Il 40 per cento della spesa - spiegano orgogliosi i responsabili della «NVV», l’equivalente del nostro GTT -, sarà coperto con gli incassi. Obiettivo: portare da 30 ad almeno 40 mila gli utenti del servizio di trasporto pubblico integrato composto da tram, bus urbani e suburbani, treni regionali. Nelle previsioni il «Regio-Citadis», 16 gli esemplari già operativi, servirà ogni giorno 25-28 mila persone. Per consentire al tram-treno di abbandonare la rete ferroviaria ed immettersi su quella tranviaria si sta scavando un tunnel proprio sotto la stazione cittadina. La prossima potrebbe essere quella di Porta Susa.

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