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Data di pubblicazione:12/10/2006
Fonte:La Padania
Titolo dell’articolo:Trenitalia ce l’ha con i milanesi...
Testo dell’articolo:Dottoressa Moratti, so bene che occuparsi delle ferrovie non rientra fra le competenze di un sindaco. Ma Lei, come primo cittadino di Milano, è la persona più qualificata per rappresentare tutti i milanesi nei confronti delle scelte di Trenitalia, scelte che per i milanesi sono disastrose. Mi rivolgo dunque a Lei per chiederLe di aiutarci a risolvere questo problema.
Trenitalia nel suo insieme è gestita molto male, senza riguardo alle necessità dei viaggiatori. La società è gestita come una società privata ma questo, nel caso specifico, non significa che sia gestita bene, ma solo che a frenarne l’avidità e l’indifferenza per i bisogni degli utenti non c’è l’interesse pubblico. L’impresa che sta sul mercato ha una sanzione quotidiana del suo operato: se sbaglia, paga l’errore con un calo delle vendite o dei profitti; l’ente pubblico deve rispondere agli elettori: meno in fretta, ma non può esagerare. L’impresa che è gestita privatisticamente e che dispone di un monopolio è libera e garrula come un fringuello. Anche se più che ad un fringuello assomiglia a un avvoltoio o ad un parassita.
Nel caso dei milanesi, il comportamento di Trenitalia è estremo e sfrontato. Prendiamo le comunicazioni ferroviarie con la Liguria, e in particolare con la Riviera di Levante - una delle tre destinazioni di mare più gettonate dagli abitanti di questa nostra metropoli caotica, chiassosa e inquinata. Non si può vivere a Milano senza concedersi ogni tanto un po’ di relax in zone meno affollate e più amene. Trenitalia ha capito che questo bisogno poteva dare la possibilità di spremere i milanesi. Non solo farli pagare di più, ma anche farli stare peggio. Come tutti gli utenti delle ferrovie sanno, il servizio si è enormemente deteriorato negli ultimi quindici anni.
Prendiamo, tanto per essere concreti, l’esempio di una destinazione precisa sulla linea della Spezia: Levanto. L’orario dei treni, consultabile su Internet all’indirizzo http://orario.trenitalia.com, riporta 17 possibili combinazioni di viaggio. Basta esaminarli per rendersi conto di una cosa già abnorme: delle 17 combinazioni, con o senza fermate intermedie, 11 prevedono un Intercity Plus, 4 un Eurocity, neanche una un Intercity normale, e solo 2 altri treni. Il privilegio dei milanesi è di essere in pratica costretti a prenotare un posto e di pagare di più. Per fare un confronto, sul tragitto Roma-Livorno (simile per tempi di percorrenza: si va da 2h54min a 4h01min, contro da 2h47min a 3h37min per il Milano-Levanto) ci sono 22 treni, di cui 9 Eurostar e Intercity Plus, 4 Intercity e 9 di altro tipo. Il romano non è costretto a prenotare e può pagare di meno, il milanese sì. Perché?
Abbiamo parlato di tempi di percorrenza? Quando c’è di mezzo un Intercity Plus, si debba o meno cambiare, il tempo indicato dal sito Web di Trenitalia (un pessimo sito, poco user-friendly, sia detto di passaggio) va da 2h47min a 3h37min, con treni meno veloci da 2h57min a 3h30min, tenendo a parte il regionale delle 22:38 che ci mette 6 ore e 22 minuti. Purtroppo nessuno di questi tempi è attendibile. Il ritardo normale dei treni Intercity è un quarto d’ora, quindi la percorrenza minima di fatto è tre ore. Se però c’è da cambiare, il più delle volte il ritardo del primo treno non lascia il tempo di prendere la coincidenza. A Genova a volte è quasi possibile - quasi: perché per salire sul treno che fa coincidenza bisogna scendere di corsa, valigie o meno, e sapere già che a Principe c’è un binario sotterraneo, che la coincidenza parte di lì, e come ci si arriva. In mancanza di che, i tempi di viaggio si dilatano.
Il treno che fa coincidenza non aspetta mai, come succedeva una volta. Si tratta di solito di un treno regionale o interregionale, che dipende dalla direzione regionale della Liguria, mentre gli Intercity dipendono da un’altra direzione. Il risultato è che gli effettivi tempi per andare da Milano alla Riviera di Levante (nel nostro esempio, a Levanto) sono molto peggiori rispetto a quindici anni fa. Per di più il prezzo del biglietto è più alto. E di parecchio. Con la penalizzazione aggiuntiva che se uno perde il treno, il suo biglietto prenotato è valido solo altre tre ore, non due mesi come gli altri biglietti.
Sul tratto Roma-Livorno, per 14 orari è possibile comprare il biglietto via Internet, che è un modo molto comodo. Su Milano-Levanto, solo per 4. Se devi prenotare, vai alla stazione almeno quaranta minuti prima (che si aggiungono al tempo del viaggio) oppure vai ad un’agenzia viaggi.
Si dirà che comunque che ci sono possibilità di viaggio che non contemplano la prenotazione. È vero: alle 07:15, 16:12, 16:39 e 22:38. Una vasta scelta, come si vede! E la mobilità dove va a finire? Chi decide in fretta o si adatta a quei quattro orari, oppure dal 12 ottobre paga 25 euro di multa. Con i complimenti dell’azienda. Vi ringraziamo di aver viaggiato Trenitalia e ci scusiamo per il disagio arrecato. Perfino questo tocca sentire agli altoparlanti. Come se, avendo una scelta, ci fosse qualcuno che deliberatamente sceglie Trenitalia, a parte Leopold Masoch.
Signora sindaco, la situazione è vergognosa. La conurbazione di Milano è la più grande d’Italia per numero di abitanti (Roma arriva solo ai due terzi) ed è una delle zone produttive più dinamiche d’Europa. I milanesi non possono essere mortificati, angariati e spennati come sta facendo Trenitalia. La prego, intervenga.

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