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Data di pubblicazione:27/10/2006
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Treni in ritardo pendolari furenti: proteste sulla linea Acqui-Ovada-Genova
Testo dell’articolo:ACQUI TERME - Ancora disagi sulla linea ferroviaria Acqui-Ovada-Genova. A segnalarlo è il presidente dell’Associazione pendolari, Alfio Zorzan: «Ancora una volta, dobbiamo purtroppo segnalare una serie di ritardi: martedì il treno 6150 è arrivato ad Acqui con 15 minuti di ritardo, mentre l’11399 è arrivato a Brignole 17 minuti dopo. Ancora peggio per quanto riguarda i treni successivi: il 6157 a Brignole con 32 minuti di ritardo e il 6162 ad Acqui con 38. Più o meno è toccata la stessa sorte ai treni 6166 e 6168. Invece mercoledì il treno 6150 è arrivato ad Acqui con 15 minuti di ritardo e l’11399 a Brignole 12 minuti dopo. Ritardo di 21 minuti anche per il treno 6157 partito da Acqui». Aggiunge Zorzan: «Il tutto nella più completa disinformazione ai viaggiatori e con l’arroganza del personale. Chiedo quindi di nuovo una forte presa di posizione da parte delle istituzioni piemontesi, quali i Comuni di Acqui e Ovada, la Provincia e la Regione affinché si facciano portavoce verso la Regione Liguria, da cui dipende la giurisdizione della linea, di questi ormai quotidiani disagi che noi utenti piemontesi, ma anche i liguri della Valle Stura, siamo costretti a subire». Parking gratis. Intanto, una buona notizia per i pendolari: il Comune ha deciso di sospendere temporaneamente la sosta a pagamento in piazza Filippetti fino a quando non verranno ultimati i lavori di realizzazione del nuovo parcheggio del Movicentro di via Alessandria. Blocco auto. Sul fronte del traffico, poi, il sindaco Danilo Rapetti ha scritto alla presidente della Regione Mercedes Bresso per chiedere che Acqui sia tolta dall’elenco delle città in cui dal 15 gennaio sarà attuato lo stop alle vecchie auto, più inquinanti. «Un provvedimento - dice Rapetti - che oltre ad allarmare me sta preoccupando i cittadini acquesi, quelli dei paesi limitrofi e i loro sindaci, che, seppur non direttamente coinvolti, ne subiranno comunque le conseguenze». Aggiunge Rapetti: «Mi trovo ampiamente concorde nel cercare di trovare soluzioni al problema dell’inquinamento, non credo però che il blocco della circolazione a macchia di leopardo, senza alcun aspetto discrezionale sulle modalità di applicazione, senza tenere realmente conto della realtà territoriale, che sicuramente differenzia la città di Acqui Terme da quella di Torino, sia concretamente risolutivo».

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