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Data di pubblicazione:29/10/2006
Fonte:La Stampa edizione di Biella
Titolo dell’articolo:Treni, il nuovo orario al test
Testo dell’articolo:Ieri in Provincia l’incontro tra l’assessore Abate
BIELLA - Il prossimo 10 dicembre, una domenica, scatterà il nuovo orario ferroviario. Per esaminarlo, valutare eventuali problemi e, nel caso, proporre alcuni correttivi, ieri mattina l’assessore provinciale ai Trasporti Marco Abate ha incontrato il Comitato dei pendolari, che negli ultimi mesi ha rappresentato per la Provincia un valido interlocutore e alleato nel migliorare il servizio delle ferrovie biellesi. La riunione è stata convocata da Abate dopo un anno vissuto abbastanza bene sul fronte dei collegamenti con Santhià e Novara; un bilancio positivo, dunque, che ha tutte le premesse per continuare anche nei prossimi mesi. Anche con il nuovo orario che, tutto sommato, dovrebbe rispondere bene alle esigenze dei viaggiatori biellesi. Potrebbero esserci forse dei problemi sulla Biella-Novara, ma l’incontro di ieri è servito proprio per esaminarli e, se non proprio eliminarli, almeno attenuarli.
«Puntiamo logicamente al 100 per cento delle soluzioni - ha precisato Abate a conclusione dell’incontro - ma non dimentichiamo a che punto siamo arrivati: il servizio ferroviario funziona bene ed il peggio lo abbiamo lasciato da tempo alle spalle. Il Comitato ha espresso alcune valutazione sul prossimo orario, ne terremo conto». Esaurito l’esame-nuovo orario e tenuto conto dei risultati ottenuti sino ad ora, l’incontro ha messo le basi per ulteriori iniziative nel settore del trasporto pubblico, argomento che sta particolarmente a cuore a Marco Abate (l’assessore è reduce tra l’altro da un incontro con i suoi colleghi di Varese, provincia che sta investendo molto proprio su questo settore).
«Credo molto in un lavoro di programmazione e credo soprattutto che l’integrazione bus-treno possa dare concreti risultati - ha precisato Abate - e quindi intendo allargare il Comitato dei pendolari ad altri soggetti proprio per cominciare un ragionamento che possa servire da base per future iniziative. Mi riferisco ad esempio alle strutture di Movicentro a Biella e a Cossato o alla necessità di andare oltre i confini del Biellese ed allargare il confronto sul tema del trasporto pubblico con le province di Novara e Vercelli. L’auto è imbattibile, però l’uso dei mezzi pubblici può trovare più consensi: ho esaminato i dati dei flussi treno-bus verso Milano e l’incremento è significativo. Ci piaccia o no, dobbiamo prendere consapevolezza di un mutato scenario energetico dove il trasporto pubblico potrà e dovrà dare contributi determinanti. Per questo occorre programmare interventi, allargando al massimo il confronto».

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