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Data di pubblicazione:06/11/2006
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:«Senza nuovi treni impossibile migliorare i trasporti nel Cuneese»
Testo dell’articolo:CUNEO - Dopo la questione autostrade, il «caso» dei treni. Prime ripercussioni politiche oggi in seguito all’occupazione della Stazione di Savigliano da parte degli studenti per protestare contro il sovraffollamento delle carrozze: stamane il presidente della Provincia, Raffaele Costa, prenderà contatti con l’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, per discutere dei guai delle ferrovie. «So che l’assessore è molto sensibile al problema, con lui c’è buona collaborazione - spiega Costa -. Chiederò un incontro sul caso di Savigliano. E’ anche mia intenzione portare in Consiglio provinciale un ordine del giorno sull’argomento che non sia ‘’lettera morta’’. Della protesta degli studenti si sta occupando la magistratura, auspico che venga inteso da chi dovrà decidere in maniera retta che da parte dei ragazzi non c’era la volontà d’interrompere un servizio. Hanno solo manifestato dissenso verso una situazione pregiudizievole». A far scattare la reazione degli studenti, venerdì poco dopo le 13,30, è stato l’ennesimo viaggio su un treno già pieno (un «Minuetto» da 120 posti che avrebbe dovuto accogliere 600 persone). Esasperati, i giovani sono scesi sul binario 2 insieme agli altri passeggeri, impedendo la ripartenza del convoglio - una delle corse degli studenti delle Superiori verso Cavallermaggiore, Racconigi e Torino - che ha tardato quasi un’ora. Sono intervenuti i carabinieri, dell’accaduto si occuperà la Procura di Saluzzo. «Da Cuneo a Porta Nuova - spiegano i ragazzi - vedi sfilare Centallo, Fossano, Savigliano, Cavallermaggiore (dove convergono i treni da Asti e dalle Langhe), Racconigi, Carmagnola, Villastellone, Trofarello, Moncalieri. Ogni fermata, salgono decine di viaggiatori. Pigiati gli uni contro gli altri». Del caso è stato informato anche l’assessore regionale Daniele Borioli. «Si tratterà di capire cosa è successo anche da Trenitalia - dice l’assessore -. Abbiamo un contratto che pone obblighi nei confronti della Regione, se non sono stati rispettati gli standard di servizio qualcuno dovrà pagare. Dal 10 dicembre, una riorganizzazione interna alle Ferrovie metterà fine ai treni che circolano vuoti per mancanza di personale. Ma il problema è a monte: fino a quando non si rimette in moto un meccanismo di investimenti su materiale rotabile questi disagi non verranno mai risolti. Oggi, gli utenti non pagano solo la cattiva organizzazione, ma anche la scarsità di convogli. Da quando mi sono insediato all’assessorato, facciamo segnalazioni per ogni disservizio, applichiamo le multe e distribuiamo i bonus. Stiamo valutando le richieste di modifica degli orari presentate dai comitati ma serve una risoluzione strutturale, legata alla ripresa programmazione e investimenti». Molto dipenderà dalla Finanziaria. «Se gli stanziamenti restano quelli previsti, cioè 100 milioni di euro nel 2007 per materiale rotabile in Italia, che vorrebbe dire 6 milioni di euro per il Piemonte non ci siamo. Con quei soldi non andiamo da nessuna parte: avremmo bisogno di almeno dieci volte tanto. Come Regione siamo pronti a mettere in campo risorse, ma non da soli. Sul caso specifico, l’episodio ha riguardato una fra le linee più disastrate. Possiamo mettere tre vagoni in più a Savigliano, ma non faremo altro che spostare il problema. Senza treni nuovi non si risolve nulla. Faremo pressioni sul governo perché destini più risorse. Veniamo da 5 anni in cui è stato fatto il deserto, cinque anni nei quali Trenitalia è stata gestita nel modo peggiore».

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