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Data di pubblicazione:08/11/2006
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Passeggeri costretti a scendere sui binari vicino alla Stazione di Centallo: «Ora le Ferrovie devono intervenire»
Testo dell’articolo:CENTALLO - Per la seconda volta in sette giorni, sono rimasti a piedi. Ieri, però, non si è trattato di un gesto di protesta: i passeggeri della Torino-Cuneo sono stati costretti a scendere sui binari perché il treno che li riportava a casa è rimasto in panne, a poche centinaia di metri dalla Stazione di Centallo. L’avvocato distrettuale dello Stato Giancarlo Ferrero, che abita nel capoluogo provinciale ma lavora a Torino era su quel convoglio. Racconta: «Anche il viaggio di andata era stato all’insegna dei disagi. Partiti da Cuneo alle 8,05, per l’intera tratta siamo rimasti senza riscaldamento, intirizziti fino a Torino dove siamo giunti in ritardo e senza la possibilità di contattare ferrovieri per avere informazioni su quanto stava accadendo. Il ritorno è stato un disastro: alle 12,35 a Maddalene la motrice ha iniziato a sussultare e poi si è fermata. Siamo rimasti bloccati per un quarto d’ora, non potevamo scendere, nessuno ci ha assistito. La gente (sul treno erano presenti numerosi studenti) ha cominciato a esasperarsi, sono volati insulti fra pendolari e ferrovieri. Un macchinista se l’è presa e ha reagito alla provocazione». Morale: tutti i passeggeri sono saliti sulla corsa successiva che è giunta al capolinea un’ora dopo il previsto, alle 14,55. «I guai ormai sono quotidiani - denuncia l’avvocato Ferrero -: la situazione è molto seria, rischia di esplodere. Ho letto che dopo l’occupazione dei binari a Savigliano è stata aperta un’inchiesta. Come si fa a prendersela con studenti, magari esuberanti, ma stufi con ragione di subire questi disservizi. E poi aprire un’inchiesta non a carico di chi crea il danno, cioè le Ferrovie, ma di chi ne è vittima?». Dopo la clamorosa protesta inscenata dagli studenti che venerdì hanno occupato i binari alla stazione di Savigliano, contro il sovraffollamento del diretto Cuneo-Torino, il consigliere regionale Mariano Rabino ieri ha incontrato il direttore commerciale di Trenitalia per Piemonte e Liguria Aldo Pavanello. «Pavanello - spiega Rabino - ha confermato di aver fatto personalmente una ricognizione sul treno della linea Cuneo-Torino e aver riscontrato l’inadeguatezza del mezzo utilizzato per il trasporto dei pendolari. Da sabato, Trenitalia ha provveduto a mettere in servizio, nell’orario incriminato, un treno ad alta frequentazione che dispone di 480 posti a sedere. Il problema dell’affollamento dovrebbe permanere solamente entro il tratto Savigliano-Cavallermaggiore-Racconigi. Ci troviamo di fronte all’ennesimo problema di risorse mancanti che impedisce a Trenitalia di mettere in servizio nuovi treni, obbligandola a ricorrere, in attesa di “tempi migliori”, a soluzioni tampone». Da quanto riferisce Rabino, Pavanello ha spiegato che su certe tratte (ad esempio la Limone-Cuneo o Mondovì-Savona) è impossibile inserire treni come il nuovo «Vivalto» che, a causa delle dimensioni, non possono transitare in galleria. Il responsabile commerciale di Trenitalia si è dichiarato disponibile all’impiego del «Vivalto» sulla Cuneo-Torino. Si è discusso anche del problema della biglietteria della Stazione di Ceva, dove gli utenti lamentano la riduzione dell’orario dalle 6,20 alle 13 nei feriali e 12,55-19,30 nei festivi. «Scriveremo all’assessore Borioli, chiederemo un nuovo incontro. E insieme faremo pressioni su Trenitalia per migliorare il servizio. Così, non è possibile andare avanti». E’ dura la reazione dell’assessore provinciale ai Trasporti Ambrogio Invernizzi all’ennesimo disservizio sulle tratte della Granda. Sabato, era toccato al presidente della Provincia Raffaele Costa chiedere al rappresentante della Giunta Bresso un incontro sul «caso» dell’occupazione di Savigliano. «So che della protesta degli studenti si sta occupando la magistratura - aveva detto Costa -, ma auspico che venga inteso da chi dovrà decidere in maniera retta che da parte dei ragazzi non c’era la volontà di interrompere un servizio. Hanno soltanto manifestato dissenso verso una situazione pregiudizievole». Borioli, nei giorni scorsi, aveva chiesto un maggior impegno anche al Governo. «Se gli stanziament
i restano quelli previsti dalla Finanziaria - aveva dichiarato Borioli -, cioè 100 milioni di euro per il prossimo anno per materiale rotabile in Italia, cioè circa sei milioni di euro per il Piemonte non ci siamo. Con quei soldi non andiamo da nessuna parte: il comparto regionale avrebbe bisogno di almeno dieci volte tanto».

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