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Data di pubblicazione:14/11/2006
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Intrappolati sul treno: «Nessuno ci ha aiutato». La rabbia dei viaggiatori del Pinerolo-Milano
Testo dell’articolo:Trenitalia spesso ci sorprende. Ma centinaia di pendolari, bloccati all’interno di tre modernissimi vagoni, forse da un computer impazzito, lasciano di stucco. Ecco lo straordinario racconto di una pendolare: «Treno 10144 da Pinerolo a Milano. Giovedì 9 novembre. Stranamente quasi in orario, le nuovissime carrozze “Vivalto” ad alta capacità fermano alla stazione di Vercelli alle 8,30. Diverse persone (studenti, pendolari, alcuni anziani) si preparano a scendere». Qui il colpo di scena: «All’arresto del treno, le nuovissime porte automatiche non si aprono nelle tre carrozze in coda al convoglio. Contemporaneamente ci si accorge che manca l’energia elettrica. Iniziamo ad urlare, alcuni tentano di passare nelle carrozze adiacenti, ma le porte di passaggio tra un vagone e l’altro sono bloccate dalla mancanza di corrente elettrica». Ci si aspetta l’immediato intervento del personale, ma non è così. «Alcuni addetti alla stazione di Vercelli, in regolare divisa Fs ci guardano dal marciapiede della stazione come fossimo pesci in un acquario. Facciamo loro intendere che siamo in trappola, di avvisare qualcuno, di non far ripartire il treno. Questi ci osservano con sguardo vacuo, proprio dei guru indiani. Anche un bambino avrebbe capito che quel gruppo di persone urlanti era in chiara difficoltà». Ovviamente il treno riparte sollecito: «Seguito dallo sguardo fossile del solerte personale della stazione di Vercelli, il treno riparte e finalmente ritorna l’energia. Alcuni di noi cercano il capotreno, e trovatolo fanno notare (reprimendo una rabbia più che giustificata) che decine di persone sono rimaste a bordo contro la loro volontà». Poi persino le beffe: «Il misterioso virus che ha evidentemente colpito le nostre Ferrovie dello Stato è più virulento di quanto si pensi, in quanto anche il personale di bordo ci osserva con sguardo perso, affermando con un borbottio che “è impossibile” che le porte non si siano aperte. Il treno è nuovissimo, dotato addirittura di video in ogni carrozza che indica la velocità, la temperatura interna ed esterna ed altre meraviglie. Alcuni di noi vorrebbero ribattere, ma si rischierebbe la denuncia per ingiurie. Lasciamo perdere (la proverbiale pazienza dei pendolari!) «Non è evidentemente possibile far fermare il convoglio in mezzo alle risaie, per cui ci tocca arrivare sino alla stazione di Novara, attendere un treno che viaggi in direzione opposta e ritornare a Vercelli». Tramite l’ufficio stampa, le Ferrovie dello Stato ammettono il problema: «Si è verificato un guasto elettronico - spiega Mario Elia - ma ad una sola delle cinque nuovissime carrozze Vivalto. Le altre porte erano regolarmente funzionanti. In ogni caso ci scusiamo vivamente con i passeggeri per il disagio».

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