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Data di pubblicazione:21/11/2006
Fonte:Panorama.it
Titolo dell’articolo:“Pendolari presi a schiaffi”: in ritardo un treno su due
Testo dell’articolo:I viaggiatori più “sfigati”? Quasi ovvio: i pendolari.
Ogni giorno, la quota del loro stress s’impenna molto prima di giungere al lavoro: comincia ad alimentarsi già durante il viaggio. Vuoi perché il loro treno, mediamente, arriva a destinazione con cinque minuti di ritardo. Cronico. Vuoi per le carrozze: fatiscenti, sporche, sovraffollate. Senza posti a sedere sufficienti; anzi, spesso senza nemmeno un po’ d’aria per respirare. Per non parlare dell’informazione: totalmente insufficiente.

Leggende “metropolitane”? Tutt’altro: sono le conclusioni del primo dossier nazionale di Legambiente, che ha monitorato il trasporto locale, nell’ambito di “Pendolaria” la campagna per difendere e sostenere quei lavoratori (un milione e seicentomila) che usano le rotaie per recarsi al lavoro.
Per costoro, l’associazione ambientalista chiede un trasporto locale più forte e moderno e treni più vivibili: tutte condizioni da rispettare per garantire ai cittadini il “diritto a muoversi”.
Anche perché “muoversi su rotaie significa meno automobili sulle strade, meno inquinamento”, città più vivibili, ricordano gli ambientalisti.
“Chi per andare al lavoro o a scuola usa il treno - ha spiegato il presidente dell’associazione Roberto Della Seta nella conferenza stampa di presentazione dell’inchiesta - andrebbe trattato con i guanti e considerato un benemerito, perché il trasporto ferroviario è la forma di mobilità meno inquinante e meno costosa in termini energetici. Invece troppo spesso viene preso a schiaffi”.

La settimana di Pendolaria è cominciata con tre giorni di controlli serrati sui treni in arrivo tra le 8 e le 10 del mattino nelle stazioni di Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma e Napoli.
Desolante il risultato: il popolo dei pendolari, nel 53% dei casi, arriva in ritardo con una media di 5,5 minuti.
Il record negativo spetta a Milano con il 94 per cento dei convogli non puntuale e ben nove minuti in più sulla tabella di marcia.
Ma a far imbufalire i viaggiatori ci sono anche bagni inagibili, impianti di riscaldamento o di aria condizionata fuori uso, lo stare pigiati a stretto contatto con l’alito del vicino...
Insomma, il trasporto locale usato dai pendolari per raggiungere il lavoro e la scuola, è in condizioni pessime. E questo nonostante sui treni viaggino ogni giorno oltre un milione e mezzo di italiani contro i 200 mila che salgono su Eurostar e Intercity.

“Il trasporto su ferro – ha sottolineato ancora Della Seta - rappresenta la cura principale al mal di smog che affligge le grandi e medie città d’Italia, e uno strumento decisivo per combattere i mutamenti climatici.
Eppure, la nuova finanziaria ha previsto 300 milioni di euro in tre anni per rafforzare il trasporto pubblico locale: assolutamente troppo poco rispetto alle necessità, pochissimo rispetto ai 520 milioni che solo nel 2007 sono destinati a strade e autostrade. Occorre invertire la rotta e far diventare i nodi urbani la vera priorità nelle politiche nazionali dei trasporti, perché la qualità di un paese si misura anche sui servizi pubblici che offre ai suoi cittadini”.

Gli ambientalisti prendono di mira anche le Regioni “che ogni inverno protestano con Trenitalia per la qualità del servizio, ma poi chiedono soldi solo per autostrade e collegamenti ferroviari ad Alta Velocità”.
Le critiche investono anche le Ferrovie dello Stato che “finora hanno investito soprattutto sull’alta velocità”. Questa scelta sembrerebbe confermata dalle recenti dichiarazioni del nuovo presidente Fs Cipolletta, che ha calcolato in circa 6 miliardi di euro le risorse necessarie per soddisfare gli obiettivi di modernizzazione, così suddividendone la destinazione: 3,5 miliardi di euro per l’alta velocità e 1,4 miliardi per la rete convenzionale (oltre a 500 milioni per le convenzioni e 700 milioni per la ricapitalizzazione di Trenitalia).

A rafforzare la sua iniziativa, Legambiente ha chiamato a raccolta i pendolari, convocati sabato prossimo a Bologna per la prima assemblea pubblica. A confrontarsi con loro anche il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi.


TRENI LENTI? SEMPRE MEGLIO DELLE AUTO
Il treno Seveso – Milano ha vinto il non ambito Premio Caronte, nel quadro della campagna di Legambiente in corso dal 20 al 25 novembre per dare voce e sostegno ai pendolari

Il poco ambito premio Caronte di Legambiente se lo è aggiudicato il che ha percorso la tratta a ben 22 km/h.
Il trofeo è anche il primo appuntamento di Pendolaria, la campagna di Legambiente in corso dal 20 al 25 novembre per dare voce e sostegno ai pendolari che rivendicano il diritto ad una mobilità su ferro efficiente, sicura e pulita.
Il record del maggior ritardo è quello sulla tratta Ivrea – Torino Porta Nuova con 15 minuti. Il più veloce è stato il treno Nettuno – Roma Termini: 81 Km/h sulla tratta.

Nel trofeo Caronte hanno gareggiato in contemporanea i treni utilizzati tutti i giorni dai pendolari per raggiungere il posto di lavoro a Roma, Milano e Torino.
Legambiente ha iniziato così il monitoraggio dell’odissea quotidiana di un milione e 600mila pendolari tra ritardi e disservizi, eppure spiegano gli organizzatori di Pendolaria “anche il treno più lento, con un ritardo medio di 5 minuti rispetto alla tabella di marcia, si è rivelato comunque il mezzo più efficiente su quasi tutte le tratte in cui è stato sfidato dall’auto, con un risparmio massimo di 42 minuti di tempo e 33 euro di spesa”.
Come a dire: cari pendolari, consolatevi pure...

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