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Data di pubblicazione:06/01/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Porta Nuova, ufficio e negozio dentro il container
Testo dell’articolo:C’è chi la prende con filosofia: sopportare i disagi d’oggi in virtù dei benefici di domani. Come Sara Leonardi, la responsabile dell’ufficio all’interno di Porta Nuova della ditta di autonoleggi Maggiore. Lei, come altri suoi colleghi - tutte persone che gestiscono un esercizio commerciale dentro la stazione - lavora dentro un container. Il suo ex ufficio da quasi un anno è un cantiere per i lavori di ammodernamento della stazione. L’hanno sistemata nell’atrio appena fuori dai binari, e ci dovrà rimanere fino all’estate del 2008. «Certo, la situazione crea un po’ di fastidi - spiega -. Però li sopporto guardando avanti e pensando che, quando i lavori saranno finiti, Porta Nuova sarà bella, bellissima. E anche noi commercianti avremo tutto da guadagnare.
C’è invece chi ha pagato troppo cari i «traslochi», e fatica a concentrarsi sul futuro. A dieci metri dalla signora Leonardi c’è la tabaccheria di Giuliana Dogliani. Prima che i cantieri venissero aperti lavorava all’angolo tra i portici e via Sacchi. A febbraio dell’anno scorso l’hanno trasferita. «Abbiamo perso il 40 per cento dei ricavi, un disastro». In meno di un anno li hanno trasferiti due volte, e forse succederà ancora. «Prima riuscivamo a intercettare la clientela della stazione, del Free shop vicino alle biglietterie, dei mezzi pubblici che fermano in via Sacchi. Senza contare i passanti, una miriade. Ora invece ci troviamo a dividere un tozzo di pane con la concorrenza, che è qui, a due passi». Due passi in realtà sono cento metri, quelli che separano la signora Dogliani dall’altro container adibito a tabaccheria. Dentro il gabbiotto c’è Giusy, una delle commesse. «Un anno fa eravamo nell’atrio d’ingresso della stazione. Ora siamo qui, e chissà per quanto. È una sistemazione un po’ sacrificata e scomoda: non abbiamo il bagno, ogni volta ci tocca uscire e andare in quelli pubblici. Almeno non ci fanno versare l’obolo per il gabinetto».
Tutti gli esercenti hanno sottoscritto un accordo con Grandi Stazioni, società controllata al 60 per cento dalle Ferrovie dello Stato, che gestisce i lavori. Tutti sapevano. «È vero - risponde Giuliana Dogliani -. Però avrebbero dovuto trasferirci tutti assieme, e invece non è accaduto. Gli spostamenti sono troppo frequenti, e noi dobbiamo accettarli per forza, non c’è via d’uscita». Cercano di consolarsi pensando al domani che verrà. A metà 2008 Porta Nuova sarà un altro mondo. Una cittadella, sul modello del progetto pilota di Roma Termini, che ha ispirato addirittura Berlino. L’obiettivo è una stazione capace di offrire confort e servizi di ogni genere non solo ai viaggiatori, ma anche ai residenti della zona. Molte catene hanno già aderito: Benetton, Feltrinelli, Tim, Nike, tanto per citarne alcune. Ci saranno anche banche, uffici postali, supermercati, autonoleggi, agenzie di viaggio, ristoranti e caffetterie. E infine un centro fitness. I lavori proseguono: i nuovi uffici della Polfer sono pronti, a breve sarà chiuso tutto il lato della stazione sul lato di via Sacchi, dove da mesi si lavora. E così nell’atrio principale e negli spazi sotterranei, dove si stanno rifacendo tutti gli impianti e rimodellando i locali.

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