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Data di pubblicazione:12/02/2007
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Il Robin Hood dei pendolari: “Da Trenitalia solo bugie”
Testo dell’articolo:ROMA - Abbassò il giornale e, si può anche scriverlo, si sentì un po’ un cretino. «Ma li prendo tutti io i treni in ritardo?», pensò. A quel punto nacque l’idea - «un po’ ambiziosa», ammette - di mettere insieme i comitati di pendolari. Li ribattezzò «community di ritardati» e chiese a tutti di dargli una mano a raccogliere dati veri e smentire Trenitalia con il sito www.ritarditalia. it. La community non si fece pregare, le segnalazioni arrivarono a valanga, dopo qualche mese Palmerio decise di fare un regalo a tutti, inventò il servizio sms per l’appunto. Grande successo, si contavano fino a dieci/quindici registrazioni al giorno, fra cui anche molti con indirizzi di posta elettonica che terminavano con «trenitalia.it» oppure «rfi.it», oppure «tsf.it» (che sta per una società di informatica del gruppo fs).

All’improvviso, nel novembre del 2005, le Fs decisero di chiudere Mercurio, il sito che forniva in tempo reale l’orario dei treni e i ritardi. Palmerio che si appoggiava a loro per fornire il suo servizio rimase senza dati e dovette abbandonare a se stessi i poveri amici pendolari. Qualche mese dopo le Ferrovie attivarono un nuovo servizio Sms2go, con cui anche loro forniscono dati sui treni. Con alcune differenze rispetto agli sms di mr. Ritarditalia. Il servizio è gratuito solo per gli abbonati, gli altri pagano 50 centesimi. Il messaggio arriva soltanto se il treno ha almeno 10 minuti di ritardo e viaggia tra le 6,30 e le 20,30 dal lunedì al venerdì. Infine, chi lo ha provato, sostiene che gli sms arrivano soltanto al mattino quasi mai di sera e a nulla è valso protestare. Dopo un po’ torna in rete anche un sito ufficiale delle Fs sulla situazione dei treni in viaggio. Si chiama www.viaggiatreno. com. Per mr. Ritarditalia e la sua «community di ritardati» è il segnale. Palmerio rimette in funzione il sito, da ieri basta cliccare sul tasto «Dove è il mio treno» per sapere in ogni momento del giorno e della notte se si sarà in ritardo o puntuali. Quanto alle statistiche e alla voglia di smentire gli orari ufficiali, mr. Ritarditalia si mostra più realista di due anni fa. «A che serve? Che raccontano balle, quelli di Trenitalia, lo sanno prima e meglio di noi».

E allora abbiamo voluto noi chiedere un regalo ai pendolari del Nord-Ovest. Una statistica dedicata a chi stamattina sarà sui binari ad aspettare. Secondo mr. Ritarditalia era in ritardo il 66% dei treni che hanno viaggiato negli ultimi cinque giorni sulle linee che collegano Torino Genova e Milano. Il 20% aveva un ritardo tra i 5 e i 15 minuti , il 6% tra i 16 e i 30 minuti, l’1,7% tra 30 e 60 minuti, lo 0,75% oltre i 60 minuti. Maglia nera per i treni regionali che hanno una media di quasi 14 minuti di ritardo. Abbiamo chiesto anche a Trenitalia i dati ufficiali. Nei primi otto giorni di febbraio il 100% dei treni Eurostar sulla Torino- Milano è arrivato in orario, lo stesso vale per gli Eurostar della Torino- Genova. Per i regionali della Torino- Genova i treni arrivati in ritardo a gennaio sono stati meno del 13%, sulla Milano-Torino il 14%. Dove è il trucco? Anche in questo caso la risposta è semplice. Trenitalia considera in ritardo, ad esempio, solo i treni Eurostar arrivati dopo 15 minuti dall’orario stabilito e i regionali arrivati dopo 5 minuti. Ma non solo. «Tanto per fare il pignolo - spiega mr. Ritarditalia - l’orologio di RFI è circa 2 minuti indietro rispetto all’ora ufficiale (quella tenuta dall’Istituto Galileo Ferraris di Torino), e l’orario di arrivo viene preso all’ingresso del treno in stazione, non all’arrivo al binario o all’apertura delle porte.

Per le stazioni grandi a volte può significare anche altri due minuti in più. Infine, sono stati allungati i tempi di percorrenza, se cioè un regionale impiega un’ora per coprire un certo percorso, sull’orario si scrive un’ora e venti in modo da essere coperti». Capito? Ecco perché mentre questa mattina aspettate sul binario un treno che non arriva, su tutti i computer e sui terminali dell’intera rete potrebbe apparire un messaggio che ha l’aria di una beffa: «Treno in anticipo di 10 minuti...»

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