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Data di pubblicazione:22/02/2007
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Bra, il sottopasso della vergogna
Testo dell’articolo:«Propongo di chiudere - almeno temporaneamente - il sottopasso della ferrovia per poterlo sottoporre a bonifica ambientale. La struttura è in forte degrado e questo non contribuisce a dare alla città una bella immagine». Il consigliere comunale della Margherita Pio Giverso ha scritto al sindaco Camillo Scimone, dopo avere raccolto le proteste di braidesi. Ma il fatto singolare è che già nei primi giorni di gennaio, si era levata la protesta dei commercianti dell’Oltreferrovia, preoccupati per il peggioramento delle condizioni del sottopassaggio. Aveva detto la portavoce Evelina Gemma: «Noi commercianti siamo dell’idea di chiudere in modo definitivo la struttura. È un luogo indecoroso, vero ricettacolo di immondizia, di urina di animali e uomini, sicuramente un pessimo biglietto da visita per chi arriva con il treno in stazione e deve raggiungere il nostro quartiere. Abbiamo già avuto un paio di incontri con l’Ascom per informarli della situazione: la nostra richiesta, condivisa anche dagli altri commercianti della zona, è quella che il sottopasso venga eliminato. In attesa che si risolva il problema del passaggio a livello, chi transita dall’Oltreferrovia verso il centro e viceversa, può attendere l’apertura delle sbarre». L’Amministrazione comunale conosce il problema: recentemente la Giunta ha esaminato una relazione, redatta da un tecnico dell’Ufficio ambiente e da un collega dei Lavori pubblici, nella quale si evidenziano il degrado della struttura e il mancato funzionamento di alcuni lucernari. Poi, il 29 dicembre scorso, ha discusso delle varie ipotesi legate al sottopassaggio: sono stati sollecitati preventivi per garantire una pulizia più approfondita, che sarebbe realizzata dalla ditta Sea, ed è stato chiesto alla divisione Rfi (Rete ferroviaria italiana) di Asti, competente per l’intervento, di poter disporre di una bocchetta d’acqua nel sottopasso. La ditta (che già fa pulizie, ma non a cadenza quotidiana, secondo il capitolato d’appalto attualmente in corso) è costretta a trasportare l’acqua per la pulizia con un’autobotte.


Telecamere

Spiega il sindaco Scimone: «Il Comune ha chiesto preventivi per l’installazione di telecamere a circuito chiuso da collegare con la sede Polfer o con il comando dei vigili urbani. Allo stesso tempo si è visto quanto costa mettere in ordine, tinteggiando il sottopasso e sistemando l’impianto luci; abbiamo anche valutato che pulire quotidianamente il corridoio comporta l’impiego di un netturbino per circa 40 minuti». Oggi il primo cittadino incontrerà i dirigenti braidesi della Polfer per discutere con loro di un’eventuale chiusura provvisoria, mentre all’ordine del giorno della prossima Giunta è in programma la verifica dei costi, sulla base dei preventivi, e dell’opportunità di procedere al risanamento del sottopasso stesso. Con la speranza che la loro protesta sia finalmente presa in considerazione, i commercianti rilanciano la loro proposta: «Basterebbe che si realizzasse una banchina, con una bella tettoia, per permettere alle persone che devono attendere l’apertura delle sbarre di potersi riparare in caso di maltempo o comunque di potersi sedere. Questo intervento non costerebbe certamente molto, ma fornirebbe un servizio particolarmente gradito all’utenza». Oggi, con le sbarre chiuse, i braidesi attendono fuori, anche quando fa molto freddo, ma non si avventurano nel @FINE:WALMAN@sotterraneo. @INIZIO:WALMAN@


Aperto nel 1964

Il 12 marzo 1960 il Consiglio comunale approvò la convenzione con le Ferrovie dello Stato per realizzare il sottopasso. Il progetto e l’esecuzione dell’intervento furono a carico della Divisione lavori del compartimento Fs di Torino, mentre il Comune si assunse l’onere della spesa, 16.184.000 lire. A consuntivo i lavori costarono 15.696.759 e il Consiglio comunale fece una delibera per prendere atto del risparmio di 487.241 lire. Il sottopasso è stato aperto nel 1964.

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