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Data di pubblicazione:04/03/2007
Fonte:La Stampa edizione di Biella
Titolo dell’articolo:Biella: elettrificazione, via allo studio
Testo dell’articolo:È il sogno proibito da quando esiste la Provincia: elettrificare le ferrovie, buttando a mare i «Minuetto» e i vecchi treni diesel. Ma ne vale la pena? Per rispondere a questa domanda, la Provincia ha deciso di arruolare gli esperti del Politecnico di Torino. Domani l’assessore ai Trasporti, Marco Abate, sarà dalla professoressa Cristina Pronello, per discutere di uno «studio di fattibilità». Abate è cauto: «Finora s’è parlato molto dell’elettrificazione, ma non si è mai scesi nei dettagli. È un’opera grandiosa, che secondo alcuni potrebbe costare 150 milioni di euro. Di fronte a un progetto simile, quindi, è meglio avere le idee chiare: sul prezzo dell’operazione, ma anche sui suoi benefici». Se si scopre, ad esempio, che con le motrici elettriche si risparmiano pochi minuti, probabilmente non è il caso di sprecare soldi: «Sicuramente l’elettrificazione farebbe cambiare in meglio le cose - aggiunge l’assessore -, e noi continuiamo a pensare che le ferrovie biellesi vadano potenziate. Però è bene avere dati certi su cui ragionare». E questi dati arriveranno dal Politecnico, col quale ci sono già stati contatti: «Per ora non c’è un mandato ufficiale - precisa Marco Abate -: domani definiremo gli ultimi dettagli e poi partiremo con lo studio di fattibilità, che analizzerà sia il traffico passeggeri sia il traffico merci». Anche se l’industria è in declino, rilanciare il trasporto su rotaia delle merci potrebbe far bene sia all’ambiente sia alle strade. Ed è risaputo che, per i collegamenti col porto di Genova e con i grandi snodi strategici, la corsia preferenziale è proprio quella ferroviaria. Peccato, però, che a Biella rischi di morire l’unico scalo-merci su rotaia esistente: quello della Avandero, che nei mesi scorsi aveva lanciato l’Sos a Provincia e industriali. Il presidente dell’Uib, Ermanno Rondi, non ha lasciato cadere nel vuoto l’appello, e ha deciso di sondare la situazione sentendo sia gli imprenditori sia gli autotrasportatori. «Attendiamo una risposta nei prossimi giorni», dice Abate, che pure s’era preso a cuore la situazione della Avandero. Entro marzo, intanto, si saprà quando partiranno i lavori per automatizzare gli scambi della stazione di Biella. Rfi e Regione hanno stanziato 7,2 milioni di euro (metà ciascuno), ma non sarà un cantiere-lampo: «Sappiamo già che i lavori dureranno 24 mesi - conclude Marco Abate -, ed entro la fine del mese dovremmo avere la tabella di marcia». La speranza è di aprire il cantiere prima del 2009. Il Museo delle ferrovie biellesi è disponibile su Internet. Basta cliccare sull’indirizzo www.museoferroviebiellesi.it e si apre il sito che riporta la sintesi del progetto museale biellese, già illustrato nei mesi scorsi in Provincia dal gruppo Strade Ferrate Biellesi. Tante le fotografie, anche storiche, che illustrano quello che erano le ferrovie biellesi e le iniziative in atto che mirano a salvare un patrimonio sociale e culturale importante.

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