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Data di pubblicazione:05/03/2007
Fonte:L’Espresso
Titolo dell’articolo:Solo il blog è in orario - Informazioni. Proteste. Petizioni. Ritardi. Denunce. Si moltiplicano i siti Internet dei “forzati del treno”
Testo dell’articolo:Il lunedì mattina, mentre albeggia lungo i binari, si salutano con un sorriso. Incappucciati, giornale in mano e zaino in spalla, si avviano di malavoglia ai loro treni. E senza parlare, con l’occhio ancora intento a scandagliare il vuoto, marcano sicuri il territorio: il posto accanto al finestrino. Il sedile da cui allungare le gambe. Il più vicino al bagno. La pole position per l’uscita.

Sono i pendolari d’Italia: professionisti dell’andirivieni. E habitué assai poco compiaciuti di percorrere ogni giorno l’identica strada, le stesse facce, i soliti annunci. Gente che conosce il treno come i corridoi di casa. Di ogni carrozza i bagni guasti, le uscite che non si aprono. Di ogni percorso le frenate e le fermate.

Da Lecco a Viterbo, da Bologna a Genova, da Pomezia a Bergamo, questa truppa disciplinata, ma non rassegnata, stretta nel dilemma di accettare composta o cedere alle crisi di nervi, ha scelto una terza via. E si è data ai siti Internet.

Petizioni, ritardi, denunce di guasti, informazioni: il mondo dei pendolari corre on line. Con colorite saghe di ordinari disservizi. Con le loro foto, scattate insieme come un gruppo di amici in trasferta. Con suggerimenti, blog e “trailing-list”.

«Voglio vedere quanto tempo butto in treno, mi sono detto a fine 2005, al culmine di un periodo di enormi disagi ferroviari. E ho cominciato a prendere appunti», racconta Riccardo Viselli, geologo, che ogni giorno sale sul treno Frosinone-Roma. E ogni sera lo racconta su pendolaristanchi.it: «Nel 2006, calcolando i ritardi solo sui viaggi di andata, ho perso quasi sei giorni di lavoro, che naturalmente ho dovuto recuperare a mie spese».

Ma è l’unico lamento dopo otto anni di onesto pendolarismo: sul sito, curato con uno stuolo di 15 “spalle” che fanno il loro dovere con abnegazione, solo statistiche, senza un briciolo di lagnosità. E dettagliatissimi rapporti, mese per mese, sui treni che ogni giorno viaggiano verso la capitale: con le percentuali di ritardi, le medie, i picchi in rosso: «Quando passi, nella migliore delle ipotesi, due ore al giorno nello stesso posto con la stessa gente, inevitabilmente si crea una certa familiarità. Siamo una rete di persone che si conosce bene, ormai: sappiamo chi sale ad Anagni, chi si aggiunge a Colleferro, chi arriverà all’ultimo momento, chi leggerà, scriverà o studierà».


Un’altra razza, rispetto ai viaggiatori occasionali che, disorientati, imprecano. Giurando che non accadrà mai più. Ma un clan di gente dura, sopravvissuta a treni cancellati, chilometri in piedi, ritardi accumulati, porte chiuse a forza sulle loro spalle. Esclusi i politici, i sindacalisti e gli agitatori di masse di professione, dietro il Web dei pendolari c’è la gente comune: uomini e donne per i quali bisognerebbe introdurre una specifica indennità professionale. Community, come si dice in gergo internettiano: comitati spontanei e associazioni apartitiche. Specchio di un milione e 600 mila persone in movimento ogni giorno. La stima è di Legambiente, che ha lanciato la campagna “Pendolaria”: indagini sul campo e un ufficio reclami.

«Ho cominciato due anni fa, raccontando i miei viaggi da Varese a Milano nord. E da allora sono diventato un punto di riferimento per molti», dice Stefano Favaro del sito ilpendolare.com: «Nel corso dei mesi è nato un forum per viaggiatori di tutta Italia. Siamo stati contattati dalla Regione Lombardia».

Perché sono puntuali come i treni svizzeri, i report dei pendolari: così minuziosi da attirare la curiosità delle pubbliche amministrazioni. E della stessa Trenitalia.

«È un mondo vero. Che esprime esigenze autentiche», dice Giancarlo Laguzzi, direttore del Trasporto regionale Trenitalia: «Con i pendolari abbiamo rapporti continui. E anche grazie a Internet riusciamo a toccare con mano tutto quello che c’è da migliorare. Il grosso delle richieste riguarda qualche treno in più: riusciremo a soddisfarle con l’attivazione dell’alta velocità, che “sbottiglierà” i nodi ferroviari. Ritardi e treni non proprio puliti sono disagi che stiamo cercando di cancellare». I pendolari, se potessero, cancellerebbero i lunedì.


Binari virtuali

pendolaristanchi.it
mosp.it
pendolaripomezia.blogspot
blog.libero.it/trenitalia
pendolari.altervista.org
comitatotreno.it
pendolarier.it
aproca.org
pendolaribra.altervista.org
quellideltreno.it
comitatopendolari.bravehost.com
pendolarilecco.org
ilpendolare.com

Link originale: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/solo-il-blog-e-in-orario/1529608


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