<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:29/03/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Torino-Cuneo, intervista: “Prima di guidare mi faccio il segno della croce”
Testo dell’articolo:«Ogni mattina che mi metto alla guida del Torino-Cuneo mi faccio il segno della croce e spero di non sentirmi male io, altrimenti è un casino». Prego? «È proprio cosi. Se ho un malore io non c’è nessuno in grado di condurre il treno fino alla prima stazione. Dobbiamo aspettare un altro macchinista e sperare che non sia niente di grave. E a volte non bastano cinque minuti perché arrivi un collega». Maurizio Cito, 46 anni di cui 25 passati alla guida dei treni regionali, la mette giù pesante. Sui tagli del personale prima di tutto d’accordo che sarebbero la matrice di una serie di disservizi a cascata, ma anche su altro: «Non si preoccupi - dice - sono tutte cose che il mio sindacato, l’Orsa, denuncia da tempo. Io rispetto il datore di lavoro, ma questo non vuol dire che non sia critico quando si tratta di diritti dei dipendenti e dei viaggiatori».

Dunque, signor Cito, se sta male lei, si ferma tutto. Ma non c’è anche altro personale a bordo del treno?

«Nel 90% dei casi sul Torino-Cuneo siamo in due: io e il capotreno che fa da secondo macchinista. Questi li chiamano treni ad agente unico. E il capotreno non guida.

E già, lui deve controllare i biglietti?

«Neanche per sogno. Lui deve stare con me in cabina di guida. Fa da secondo macchinista insomma, ma solo sulla carta perché il treno non lo sa guidare. Ma questo è solo uno dei problemi collegati all’agente unico sul Cuneo».

Ovvero? Quali sarebbero le altre conseguenze?

Intanto potrei dirle che non sono soltanto un macchinista. Siamo anche ufficio reclami, biglietteria. Sa a chi si rivolgono i passeggeri per segnalare un guasto?

No. A chi?

«Vengono in cabina di guida. C’è scritto nei cartelli: “per problemi rivolgersi alla cabina di guida”. E loro vengono, eccome se vengono».

E cosa chiederebbero mentre lei guida?

«Qualcuno ce l’ha col riscaldamento, qualcun altro in uno slancio di onestà chiede al capotreno come può fare a obliterare il biglietto visto che le macchinette in alcune stazioni sono rotte.
E allora tutti vengono da noi con un problema diverso».


E intanto lei guida?


«E cos’altro dovrei fare? Io guido con gli occhi ben aperti a non fare errori e sperando che nessuno si senta male. Glielo ripeto: se succede siamo nelle grane. E meno male che parliamo del Cuneo e non del “Savona”».

Perché cosa succede sul Savona?

«Lì è ancora peggio. Con le gallerie che ci sono nel secondo tratto il collegamento bordo-terra è difficilissimo, a volte inesistente. E se si sente male qualcuno, come facciamo a chiamare i soccorsi? A dire la verità anche sul Cuneo, tra Racconigi e Carmagnola non c’è copertura telefonica. E pensare che se ci fossero due macchinisti e un capotreno come due anni fa, tutti questi problemi non ci sarebbero».

Immagino che queste cose le avrete fatte presenti alle ferrovie. Cosa vi hanno risposto?

«Hanno installato dei cavi fessurati nelle gallerie del Lingotto. Oggi, in quel tratto, si comunica anche in galleria, ma l’hanno fatto solo lì e dopo l’intervento dell’Asl e dopo gli esposti del sindacato».

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it