<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:30/03/2007
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Torino-Cuneo: un’ora e mezza per 90 chilometri
Testo dell’articolo:Discretamente pulito (fanno eccezione i bagni, luridi ma funzionanti), lento come sempre e, per una volta, più che puntuale. Il treno delle 7,35 Torino-Cuneo, (con destinazione Imperia via Ventimiglia), ieri è partito con 2 minuti di anticipo e a Cuneo è arrivato cinque minuti prima del previsto. I primi a esserne sorpresi sono i passeggeri, di solito rassegnati. «I ritardi sono frequenti e oltre un’ora e mezza per percorrere 90 chilometri sono comunque troppi - dice Luca Vergnano, 29 anni, di Torino -. Solo pochi anni fa non si facevano tutte le fermate, tra Torino e Cuneo ci volevano 20 minuti in meno». Oggi le fermate sono 10, in media una ogni 9 chilometri: Trofarello, Villastellone, Centallo una volta erano serviti da un treno ogni tanto. Oggi da tutti, senza eccezioni. «Prendo il treno alla mattina, verso quest’ora o anche dopo - aggiunge Luca -: il peggiore è quello delle 8 esatte, per Savona. Una o due volte alla settimana parte in ritardo, anche solo di cinque minuti, ma si perde la coincidenza a Fossano. Quando chiedi i motivi al capotreno non sa mai rispondere. Spesso neppure lo si vede controllare i biglietti».

Il vagone più comodo, con ancora gli adesivi della prima classe sulle porte, è quasi pieno già da Porta Nuova. Lo occupano subito gli habitué anche perché la prima classe sui treni tra Torino e Liguria non esiste più: chi arriva prima sta più comodo. Tre dipendenti dell’Alstom di Savigliano, quarantenni, leggono i giornali e se li passano, commentando quanto detto dal ministro delle Finanze: «Le tariffe di Trenitalia sono troppo basse». «Forse è vero - dicono loro che i treni li costruiscono -, ma il servizio è quello che conosciamo: poche spiegazioni e tanti ritardi, spesso a causa di altri treni. Ci sono tratti a binario unico, quindi un convoglio non passa finché non è arrivato l’altro. Quando chiedi spiegazioni, il capotreno allarga le braccia: d’altronde anche lui non ha colpa. Due settimane fa questo stesso treno è stato fermo in stazione: ci hanno detto soltanto che era rotto. La gente era esasperata».

Due donne sui trent’anni, che lavorano a Savigliano, non hanno trovato posto nella finta «prima classe» e sono sul vagone successivo. «Ogni tanto andiamo al lavoro in auto, ogni tanto così - dice Francesca Gallo -. Scegliamo i vagoni dietro perché mi hanno detto che in testa il riscaldamento funziona meno». Sorridono quando la voce registrata ricorda che a Porta Nuova è adesso in funzione la raccolta differenziata, subito prima di arrivare alla stazione di Carmagnola. «In questi mesi ripetevano che chi viaggia senza biglietto paga una multa da 25 euro. Ci sono stati anche po’ di controlli della polizia ferroviaria che sale sul treno e chiede i documenti oppure aiuta i controllori. Effettivamente da qualche tempo non ci sono più i viaggiatori a scrocco: speriamo solo che l’effetto non si limiti a qualche settimana».

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it