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| Data di pubblicazione: | 11/04/2007 | |
| Fonte: | Gazzetta d’Alba | |
| Titolo dell’articolo: | Ferrovieri in sciopero | |
| Testo dell’articolo: | Per cercare di fare un po’ di chiarezza fra il turbinio di voci che si rincorrono da tempo su un possibile rincaro delle tariffe dei treni a tratta locale – quelli utilizzati dai pendolari – ci siamo rivolti a Pietro Accoldi, responsabile della Federazione italiana trasporti (Fit) del Piemonte, per i servizi ferroviari, il sindacato legato alla Cisl.
Quali saranno a suo avviso le modalità con le quali verranno delineati gli aumenti, Accoldi? «All’interno del Piano triennale dei trasporti, definito dalla Regione, è stata inserita una maggiorazione del prezzo dei biglietti dei treni locali di circa il 17%. Questa mossa serve per equiparare il costo del trasporto ferroviario locale, che oggi risulta inferiore a quello in vigore sulle linee dei bus interurbani». Sul piano di riorganizzazione proposto dalle Ferrovie dello Stato, inoltre, è previsto anche un drastico taglio del personale: si parla di circa 10.000 posti di lavoro in esubero. Qual è il suo parere a proposito? «Questo punto, che dovrebbe far parte del piano d’impresa delle Ferrovie, ma che attualmente non è ancora stato presentato alle organizzazioni sindacali, se fosse confermato comporterebbe notevoli conseguenze. Già ora sono presenti visibili carenze di personale rispetto al livello di produzione che l’azienda sostiene e pertanto non posso far altro che prevedere una notevole riduzione dei servizi ai viaggiatori». A testimonianza del fatto che a rimetterci, purtroppo, sono sempre i viaggiatori arriva, il 13 aprile, lo sciopero nazionale... «Confermo che il 13 aprile, tutte le associazioni di categoria parteciperanno a uno sciopero nazionale di 8 ore. Le motivazioni per le quali scioperiamo sono fondamentali: manca il rinnovo del contratto collettivo, scaduto lo scorso 31 dicembre e chiediamo allo Stato di finanziare alcuni ambiti – a partire dal servizio notte sui treni a lunga percorrenza – che attualmente non sono coperti e non sono più in grado di garantire un soddisfacente livello di qualità». | |
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